I La Regione: sconfiggere Parkinson! torati regionali alle opere pubbliche). Questa soluzione offrirebbe tra l'altro il vantaggio del superamento della tanto dannosa e deprecata diarchia tra momento economico e momento urbanistico nella definizione ed esecuzione delle politiche di intervento 10 • A questa struttura centrale andrebbero poi affidati i compiti del coordinamento intersettoriale degli interventi, sia nella fase deliberativa (mediante l'assistenza alla giunta regionale ed agli assessori) che nella fase esecutiva (mediante il controllo degli adempimenti e delle attività affidati ai vari organi esecutivi e lo svolgimento di funzioni di promozione e sollecitazione). Ad essa andrebbero altresì affidati i compiti di coordinamento dell'attività degli enti locali, fornendo loro assistenza tecnica e finanziaria, ad esempio in materia di politiche e metodi di bilancio e di elaborazione e gestione dei piani comunali e comprensoriali. Di grande importanza si presenta anche lo svolgimento di funzioni di coordinamento delle attività finanziarie degli enti locali, con particolare riguardo alla politica fiscale ed al ricorso all'indebitamento. Nell'ambito di questa struttura dovrebbe infine trovare collocazione un ufficio legislativo centrale, con il compito di conferire forma di proposta legislativa alle esigenze politiche e tecniche formulate dai vari assessorati ed eventualmente anche da membri del Consiglio regionale. Si osservi che concentrando questa attività in unico ufficio legislativo si avrebbe il duplice vantaggio di poter risolvere ad adeguato livello la non facile questione del reperimento dei tecnici qualificati necessari per tale attività, e di predisporre una sede in cui - sia pure sotto il profilo esclusivamente tecnico - sarebbe possibile attuare un prezioso coordinamento preventivo della produzione legislativa, sia per quanto riguarda il coordinamento formale dei disegni di legge, sia per quanto riguarda il loro coordinamento sostanziale: poiché tale ufficio costituirebbe parte integrante 10 La costituzione di un tale centro regionale di programazione (ispirato del resto alla positiva esperienza maturata in questo campo presso la Regione sarda) si porrebbe naturalmente in alternativa rispetto alla costituzione degli istituti regionali di ricerca nelle Regioni che ne fossero tuttora sprovviste. Non manca però chi sostiene l'opportunità che le· Regioni provvedano alla costituzione di sedi istituzionali ove possano essere rappresentati gli interessi degli enti locali minori, delle varie categorie professionali, ecc.: e tali sedi potrebbero essere costituite dai predetti istituti regionali di ricerca o da organi consultivi del tipo dei CRPE. (Si veda, ad esempio, C. BELTRAME, Che fare dei Comitati regionali, in «Politica» 21 giugno 1970, ove tuttavia non ci si nasconde il pericolo del determinarsi di dannose situazioni di antagonismo). Ma l'esperienza condotta finora anche in campo nazionale, ad esempio con il CNEL, non induce a riporre molte speranze in organismi di tal genere. E comunque questo tipo di problemi potrà essere risolto solo dopo che sia stato realizzato il quadro degli organi e degli uffici «necessari». 29 Bibiiotecaginobianco -
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