Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

La Regione: sconfiggere Parkinson! ciosa e ben nota tendenza al « cavillo » di cui il funzionario si serve per giustificare di fronte a se stesso ed agli altri una « dignità di funzione » di cui in realtà è assolutamente privo. E del resto - più in generale - gli stessi criteri e metodi di selezione del personale ( dalle « note di qualifica » ai vari tipi di promozione) si sono ampiamente dimostrati inadatti alla scelta dei migliori. È noto come le effettive qualità professionali dell'impiegato riescano a contare di fatto molto meno di valt1tazioni di altra 11atura, sulle quali si inserisce il gioco delle discrin1inazioni o delle protezioni politiche, dei paternalismi e delle pressioni di vario genere. È tuttavia sulla base di tali sistemi che si decide l'avvenire della maggior parte dei funzionari pubblici. I caratteri che viene conseguentemente ad assumere l'apparato burocratico determinano a loro volta sia l'estrema complessità delle procedure, sia l'impossibilità di respo11sabilizzare il si11golo funzionario, tanto rispetto al compimento di atti specifici quanto - ed ancora di più - rispetto alla risoluzione di t1n problema, o - come si dice - di una « pratica ». I/incontrollato ampliamento degli organici ha determinato infatti, da un lato, la proliferazione degli uffici e, dall'altro, la polverizzazione delle competenze. Di modo che spesso si assiste all'insorgere di conflitti tra « t1ffici », « divisioni » e « ispettorati », cui in molti casi non corrispondono nemmeno delle competenze effettive, nati come sono con il solo intento di assicurare una fetta meramente formale del << potere » a chi ha ottenuto la .concessione di fregiarsi delle insegne di comando. Capita così sempre più spesso di assistere da una parte alle puntigliose manovre di « generali senza esercito » cl1e impiegano la maggior parte del proprio tempo e delle proprie energie alla ricerca di qualcuno o di qualcosa su cui esercitare il loro potere, e dall'altra al sempre più accentuato ed illogico frazionamento interno delle procedure, che determina continue interferenze tra gli uffici ed il personale ad essi preposto. Naturalmente, infine, questa situazio11e crea le migliori condizioni perché sulla pubblica amministrazione si esercitino multiformi pressioni, specialmente di 11atura politica, col risultato di ridurla in non pochi casi a strumento clientelare e di partito. E dei rapporti che si stabiliscono tra burocrazia e politica consegue che da un lato la burocrazia sia passiva (limiti cioè sempre più la propria attività a compiti merame·nte esecutivi), non ,,enendo chiamata né essendo in grado di svolgere compiti di -elaborazione o di proposta (cosa che sarebbe possibile solo se la si ristrutturasse e moderniz23 B·ibliotecaginobianco -

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