.. La riabilitazione del Piano « di sinistra » ad un feticcio lamalfiano « di destra ». Comunque sia, noi ci proponiamo appunto di cercare un terreno sul quale sia possibile confrontare le 11ostre preoccupazio11i meridionalistiche con quelle certamente rispettabili degli esperti della programmazione di orientamento giolittiano, senza che i risultati del confronto possano più essere pregiudicati dalla celebrazione di processi alle intenzioni, repubblicane degli uni o socialiste degli altri. Cominciamo, quindi, con l'affermare che, quando ci capita di sentire che « la programmazione è fallita », n,oi non proviamo nessuna sensazione di compiacimento, ma una sensazione di profo11do disagio. E naturalmente ci do1nandiamo per quali ragioni si può oggi parlare, e con quanto fondarr1ento, di u11a programmazio11e fallita. ·Qui vanno messe certan1ente nel conto, e non come voce · accessoria, le « incoerenze » della politica economica dei governi di centro-sinistra: sono le « incoerenze » che La Malfa va da tempo denunciando. Ma a noi è sembrato a suo te1npo che avere insabbiato il « rapporto-Saraceno » sia stato un grave errore, com1nesso proprio dall'on. Giolitti, qua11do è stato per la prima volta Ministro del Bilancio: e questo perché nessun documento della programmazione è stato mai animato da una carica meridionalistica come quella che animava il « rapporto-Saraceno »; onde l'insabbiamento di questo « rapporto » ha provocato un affievolimento dell'impegno meridionalistico che dallo « schema » di Vanoni alla « nota aggiuntiva » di La Malfa era stato sempre il motivo ispiratore della polemica di chi voleva la programmazione contro chi non la voleva. Ed infine, no11me110 grave di quanto sia sembrato ai socialisti, ci è sembrato di dover giudicare il gesto con il quale l'on. Preti, diventato Ministro del Bilancio, ha decapitato l'anno scorso gli uffici della programmazione: ne scrivemn10 su « l'Espresso » e su « Nord e Sud »; e a Bari, nella relazio11e presentata alla « Giornata de.I Mezzogiorno », organizzata dalla Fiera del Levante, dicemmo che « la crisi della segreteria degli uffici della programmazione, della direzione dell'ISP'E e del comitato tecnico-scientifico dev'essere affrontata subito e risolutamente perché, oltretutto, l'efficie11za di questi organi è una co11dizione necessaria affinché la vantata ed anche avviata ripresa degli investimenti sia tale, nei modi e nei tempi, da costituire l'occasione per imprimere una spinta nuova e decisiva all'industrializzazione del Mezzogiorno ». Eravamo preoccupati, appunto, che si potesse determinare una prolungata invalidità, se non addirittura indisponibilità, del co11iraente pub·blico, con la conseguenza inevitabile di una diffusa 13 B;b iotecaginobianco
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