Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

La riabilitazione del Pian,o è derivata da una divaricazione della maggiora11za, contrastante con l'indicazione emersa dal voto del 7 giugno, che è stata u11a indicazione che sollecitava a cercare ed a trovare la coesione della maggioranza; ed è vero soprattutto che la divaricazione della maggi_oranza si è ma11ifestata, più ancora cl1e nel corso delle polemiche sulla formazione delle git1nte difficili, qt1a11do sono state rese 11ote le reazioni dei socialisti dopo il « vertice » sulla situazione economica e finanziaria: almeno nel se11so che, se quel « vertice » si fosse potuto concludere con un accordo sulle cose, invece che co11 un processo alle intenzio11i, la minaccia di u11a di,,aricazione della maggioranza, così come veniva profilandosi sull'orizzonte ravvicinato dei negoziati - ancl1e di « vertice » - per la formazione delle giunte, sarebbe potuta rientrare, corretta e co1npcnsata dalle prospettive di avvio delle riforme e di rilancio della programma- • z1one. Ma è veramente possibile questo rilancio della programmazione, e quindi l'avvio delle riforme? Molte buo11e intenzio11i sono state manifestate a questo proposito da uomini politici sia di parte den1ocristiana che di parte socialista: sia nel momento della formazione del terzo governo dell'on. Rumor che durante la campagna elettorale per le Regioni. Le stesse buone i11tenzioni sono state ribadite ora, nelle dicl1iarazioni rilasciate da autorevoli espone11ti politici della maggioranza e nelle prese di posizione dei partiti di centrosinistra in occasione di una crisi di governo che, nel momento in cùi scriviamo, non possian10 prevedere quando, co1ne e se si concluderà. Ma la questione va posta ormai in questi termini: quali sono le condizioni grazie alle quali i partiti di centro-sinistra possono uscire dai recinti chiusi nei quali si celebra la retorica della programmazio11e ed incamminarsi tutti i11sieme sui sentieri aperti lungo i quali gli obiettivi concreti della progra1nmazione, una volta concordati, possono essere anche raggiunti? Si potrebbe rispondere afferma11do che i11 linea generale la possibilità di « riabilitare » la programmazione (forse, prima ancora che di rilancio, si tratta proprio di riabilitazione, secondo la felice espressione che aveva trovato l'on. Giolitti il 19 dicembre del '69 alla Camera dei Deputati) di1Jende dalla volontà politica di riabilitarla e di rilanciarla; ma che questa volontà politica non potrebbe manifestarsi che quando fosse realizzata la condizione della stabilità politica e quindi la coesione della n1aggioranza. Da questa risposta deriva poi la più che ovvia considerazione che, se è vero che la programmazione è « sfumata nella retorica e nell'oblio », 11 Bi·bliotecaginobianco -

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