Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

Antonino Répaci · o poi, tornare a essere ciò che era, un semplice museo di curiosità artistiche, uii sen1enzaio, di ca11tanti, di ballerini e di cicisbei, il paese, per antonomasia, dei banditi, essa deve tutta rifa.rsi da. capo nell'intima sua essenza morale, sinceramente contrita di quel vano sito inganno, di quel vieto suo orgoglio - origine di tittti i sitoi guai, causa principale, se non unica, d'ogni sua miseria» 16 • In questa diagnosi spietata sono insiti i termini del pro·blema nazionale lasciato· i11eredità dal processo di unificazio·ne attuato· n1ediante la conquista regia. Ma il problema non concerne soltanto la compagine popolare: concerne altresì e soprattutto la struttura del potere, come s'è visto· nelle pagine precedenti. V'ha il problema sociale, come denunzia Fortunato; ma v'ha in pari tempo il problema politico ed economico, come denunzia De Viti De Marco: e tutti costituiscono, in definitiva, un solo problema. Sotto il riflesso storico non si può sfuggire al quesito: che cosa hanno• fatti i ceti dirigenti per guarire i mali diagnosticati da Giustino Fortunato,? La risposta è una sola: non soltanto non hanno fatto nulla, ma l1anno fatto di tutto per aggravarli. Invece di insta11rare l'impero ·della legge, hanno perpetuato il sistema dei privilegi; invece di dare esempio di serietà, di correttezza e ·di imparzialità, .hanno• favorito il malcostume b11rocratico e finanziario, scatenando scandali, sperperando il danaro pubblico,, facendo ricorso al gendarme là dove occorreva un'opera di elevazione morale e sociale. L'attentato di Gaetano Bresci è stata la scintilla scoccata fra questi due poli: esso ha alleggerito la tensione, ma è stato ben lungi dal risolvere il problema. E il problema non fu risolto neppure dalla buona amministrazione giolittiana cl1e, come osservò ·Gaetano Salvemini, lasciò tanti « gobbi » quanti ne aveva trovati. Poi vennero le « radiose giornate », venne il colpo di Stato antiparlamentare, venne la guerra mondiale, il dopoguerra con la guerra civile e, in ultimo, il fascismo, che fece ripiombare l'Italia negli oscuri tempi della Restaurazione. Il sanguinoso calvario della lotta di liberazione sarà l'altissimo prezzo col quale il popolo· italiano avrà dovuto riscattare la propria dignità; ma la brutale interruzione del processo. rivoluzionario della Resistenza avrà impedito la totale liquidazione dei pesanti residui passivi di una eredità fallimentare accettata senza beneficio di inventario. ANTONINO RÉPACI 16 G. FORTUNATO, Il Mezzogiorno e lo Stato italiano, Ed. Laterza, Bari, vol. II, p. 247. 118 Bibiiotecaginobianco

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