Nord e Sud - anno XVII - n. 127 - luglio 1970

Francesco Compagna maticità che da talune parti le si vorrebbe attribuire », oggi si deve ammettere che, quale che sia il suo « grado di dran1maticità », essa non è migliorata, ma sensibilmente peggiorata. « Allarmismo » a parte, non si può rischiare, quindi, che ·continui a peggiorare. Per quanto poi riguarda la conseguenza dell'atteggiamento assunto dall'on. Giolitti dopo il « vertice » sulla situazione econo1nica e finanziaria, valga la co11siderazione fatta valere dall'on. La Malfa alla direzione del P'RI, dopo l'apertura della crisi di governo: poiché la polemica sulle giunte andava assumendo toni se1npre più aspri, si poteva prevedere che, malgrado le indicazioni emerse dal voto del 7 giug110, ne sarebbe derivato u110 scollamento della maggioranza; di conseguenza, il PRI - anche per alleggerire la tensione derivante dalla polemica sulle « giunte difficili » e soprattutto perché consapevole delle « i11coerenze » che l1anno finora viziato la politica eco11omica dei governi di centro-sinistra e che non han110 consentito a questi governi di mantenere gli impegni « solennemente assu.nti » per la programmazione e per le riforme - ha cercato, in un « vertice » economico-finanziario, di riportare i11 primo piano, di fronte a problemi incalzanti e sentiti dal paese, quell'esigenza di coesione della maggioranza che, per quanto fatta valere dagli elettori, sembrava 110n essere stata recepita in tutto il· suo valore di ammonimento dai partiti socialisti e dalle correnti democristiane. Ma, « inesplicabilmente », sono stati proprio i rappresentanti socialisti, che più di tutti pote·vano essere interessati ad un alleggerimento della tensione derivante dalla polemica sulle giunte, a far fallire il « vertice » economico-finanziario; e questo perché, ancora una volta e più di altre volte, essi hanno ritenuto che si volesse drammatizzare il giudizio sulla situazione economica per imprimere al governo una « svolta moderata » (la stessa polemica dei Giolitti e dei Lombardi contro Nenni nel '64) e non hanno compreso che, almeno da parte repubblicana, si voleva sdrammatizzare la questione delle giunte e si voleva comunque evitare una crisi di governo che oltretutto non avrebbe consentito di osservare subito gli impegni che, sempre da parte repubblicana, si considerano i11dispensabili ed urgenti per scongiurare l'aggravame11to della crisi econ.omico-finanziaria e per creare le condizioni reali - ora venute a mancare - di un avvio animoso delle riforme e di un risoluto rilancio della programmazione. È vero dunque che, come abbiamo scritto su- «Panorama» il giorno stesso in cui si è aperta la crisi di governo, questa crisi 10 Bibliote·caginobianco

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