... Antonio Jannazzo - Ermanno Corsi di un braudelismo di terza mano, quello dei seguaci acritici, che nella palingenesi della storia « sociale» affoghereb,be vuoti e superstizioni ed aproblematici eclettismi. In particolare in Italia esso potrebbe svo1 lgersi in direzione delle unilateralità della storia economica,: rimettendo in vita e aggiornando certo marxismo all'italiana con i lontani ricordi della scuola economico-giuridica, e preseguendo le tipiche avventure dello spirito professorale piccolo-bo,rghese italiano che, incapace di analisi profonde, si riempie la bocca di preminenze strutturali e di primati dell'economia. Avventure note e itinerari di retroguardia ignari della complessità della storia, ,da essi ridotta a larva irriconoscibile per pojtere meglio esercitare su di essa frustrazio-ni e carenze ·nella totale assenza di prosp,ettive etico-politiche. ANTONIO J ANNAZZO Alla riscoperta di Napoli Napoli sempre di Arturo Fratta (Edart 1969) non è ttn libro di « puro diletto », ma un libro di ricerca e di penetrazione critica. È un libro che sembra avere un andamento elegiaco, un tono incantato. Eppure dentro le immagini che Fratta riprende con grande abilità, c'è tutto il dramma di « Napo,li sempre», cioè di una città « sempre» legata ai suoi storici problemi ed ai suoi profondi squilibri, « sempre » impastata di aspirazioni deluse e di ansie inappagate. Negli ultimi anni la bibliografia su Napoli si è arricchita enormemente di indagini sociologico-culturali, di saggi economici, di inchieste giornalistiche. Chiunque abbia avuto come punto di riferimento, diretto o indiretto, questa città, ex capitale parassitaria, ma tuttora priva sostanzialmente di una dimensione metropo1itana, ha dovuto fare i conti con il « vecchio» che in tutti i settori e in tutte le componenti cittadine sopravvive e taglia la strada al nuovo che emerge a fatica; oppure si è imbattuto in quel tipo di « nuovo » (politico, culturale, economico) che fa decisamente rimpiangere il vecchio. C'è voluta una grande fiducia nelle potenziali possibilità di ripresa di cui pure, obiettivamente, la città dispone, per ·resistere al pessimismo emergente dall'attuale arretratezza e degradazione, e intravvedere un'ipotesi di riscatto a non lo·ntana scadenza, una ipotesi di decollo non soltanto economico-sociale, ma civile, politico e culturale insieme. Di questa ipotesi di riscatto e di decollo, Arturo Fratta fa credito largamente alla città. Egli ha realizzato un volume di notevole impegno editoriale. Appassionato fotografo, ha girato un anno per Napoli, per trovare spunti nuovi, per riscoprirla. Ha scattato 4 mila fotografie, ma poi le ha sotto 1 poste ad una rigorosa selezione e ne ha pub,blicate soltanto 228 facendole p,recedere da un ampio saggio in cui si cerca di precisare le motivazioni morali e ideologiche del volume, i punti di attacco ·della ricerca. Pur essendo costituito 102 Biblioteéaginobianco
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