Recensioni tingente della percezione: il principio di deformazione cr1e è presente nel carattere della conoscenza e che stabilisce una inalienabile modificazione nell'oggetto rappresentato. Una volta in·dividuato il rapporto-deformazione che coinvolge l'io e le cose, la scrittura, una forma consapevole di scrittura, che intenda restituire le modalità affettive delle cose, ne subirà i riflessi tecnico-espressivi. La formula critica dell'espressio,nismo gaddiano viene verificata sul piano cono1scitivo. L'attenzione al dato linguistico in Gadda è enorme, ed orientata a sottolineare le capacità della lingua, di rendere, al di là delle sue cristallizzazioni storiche, un'adeguata rappresentazione del modificarsi della percezione e del dato. Da queste p·remesse si chiariscono, nella lettura di Roscioni, sia i momenti teorici degli interventi gaddiani sulla lingua (la teoria dell'uso spastico della lingua delineatasi sin dal '24) sia i suoi presupposti culturali (la genesi dell'adesione di Gadda a certi motivi espressionistici può essere piuttosto rintracciata nelle letture Bergsoniane concretamente testimoniate ne I viaggi la morte). Come è possibile, attraverso questa lettura, arrivare alla ricostruzione di quella idea, centrale nella concezione gaddiana, di Groviglio, di Garbuglio, o Pasticcio, che rappresenta contemporaneamente sia la definizione ultima della realtà, sia un modo di sentire la vita: la sorda fondan1entale opacità del reale contro cui si infrange continuamente la consapevolezza dell'esistenza di destini personali. Ed è anche a questo proposito significativo che i nomi che Roscioni rintraccia nella formazione dello scrittore siano quelli di Leibniz e di Bergson, dall'infinito particellare al senso del flusso vitale. Attraverso un paziente lavoro di schedatura (cfr. cap. IV, la registrazione della voce «pasticcio») la ricerca d.el critico non si ferma alla ricostruzione della logica interna del mondo na1Tativo dello scrittore e dei suoi esiti linguistici, ma tende, per questa via, all'individuazione del mondo etico che investe il procedimento conoscitivo. L'idea centrale è rappresentata appunto dal « pasticcio», o groviglio: « ... cioè la negazione, l'impossibilità dell'ordine. Non un dato n1etafisico o uno schema intellettuale, un esercizio-simbolo dell'intelligenza che cerca e disp·era di scoprire un senso, un esito all'indagare e all'apprendere; 1na semplicemente la costatata, ineliminabile refrattarietà del reale ad ogni tentativo di organica, integrale sistemazione» (p. 82). Il tema della deformazione, che affiora costantemente nelle pagjne di Gadda, diviene uno strumento di conoscenza, di volta in volta, pessimistica, biblica sfiducia nella coerenza del mondo, ma contemporaneamente senso di un ordine-disordine, una disarmonia ontologica, ma necessaria perché esistente, che è la totalità dinamica in cui ogni particolare tro,va la sua collo- . caz1one. Così se accade che l'intuizione conoscitiva sì traduca nel concetto di romanzo-caos, di « novela caotica» (cfr. p. 95) accade anche che nell'archltet99 Bibiiotecaginobianco
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