.. Lucio Rosaia fornirgli e i mezzi effettivi per ottenere tutto ciò: prodotti agricoli, acciaio, cemento, locomotive, ecc... Dobbiamo inizi~re la formulazione dei nostri piani in termini di queste prove :reali ». Di più: affrontare così, con questa nuova consapevolezza, il problema della condizione operaia, è anche un modo di affro·ntare concretamente, « in termini di prove reali », il problema dello sviluppo della democrazia e dei suoi istituti nelle moderne e complesse società industriali. A beneficio di chi si preoccupa dei pericoli che le istituzioni democratiche corrono nel tumultuoso sviluppo di queste società, val la pena di ricordare una pagina di Tocqueville, che risale a centotrenta anni orso110 ma che sembra scritta oggi. In un capitolo de La democrazia in America, intitolato, « Come dall'industria potrebbe scaturire l'aristocrazia », Tocqueville scrive: « È stato assodato che quando un operaio si occupa sempre e solo del medesimo particolare di lavorazio,ne, la pro·duzione generale dell'opera guadagna in rapidità ed in economia. E stato ugualmente assodato che, più una industria è realizzata in gra.11de, con grandi capitali, ampio credito, ecc., più essa produce a buon mercato ... Non vedo nulla nel mondo politico che debba preoccupare maggiormente il legislatore di questi due nuovi assiomi della scienza industriale. Quando un operaio si dedica unicamente e con co1 ntinuità alla fabbricazione di un solo oggetto, finisce con l'assolvere questo lavoro con destrezza singolare. Perde, però, nello stesso tempo la facoltà generale di applicare la mente alla direzione del lavoro. Diventa ogni giorno più abile e meno capace, e si può dire che in lui l'uomo si degrada nella stessa misura in cui l'operaio si perfeziona. Che cosa ci si può aspettare da un uomo che ha impiegato vent'anni della sua vita a fare teste di spillo? E a che cosa potrebbe applicarsi ormai, i11 lui, quella potente intelligenza umana che spesso ha smosso il mondo, se non a ricercare il mezzo migliore per fare teste di spillo? ... A mano a mano che il principio della divisione del lavoro viene applicato più integralmente, l'operaio diventa più impot 1 ente, più limitato, più dipendente. D'altra parte, a mano a mano che si scopre che i prodotti di una industria so,no tanto più perfetti e tanto meno cari quanto più . la manifattura è vasta e il capitale maggiore, si fanno avanti uomini illuminati e facoltosi, per sfruttare le industrie rimaste fino ad allora abbando·nate nelle mani di ~rtigiani ignoranti o disagiati. La grandezza degli spazi necessari e l'ampiezza dei risultati che si possono ottenere li attirano. Da un lato, quindi, la scienza industriale fa retrocedere continuamente la classe degli operai, dall'altra innalza quella dei padroni. Mentre l'operaio riduce sempre più la sua intelligenza allo studio di un solo particolare, il 96 Bibliotecaginobianco •
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