Lucio Rosaia Ma se le cos.e stanno così, noi allora dobbiamo rivedere la stessa nozione di « ambiente » come causa della moderna fatica patologica, dobbiamo necessariamente allargarla e andare a ricercare la responsabilità della fatica patologica al di fuori dell'ambiente di lavo,ro in senso stretto, nell'ambiente sociale nel suo insieme e in tutti i suoi aspetti: la famiglia, la comunità, la città. Si delinea dunque l'esigenza di un duplice ordine di interventi. · · Da una parte si tratta di intervenire nel settore specifico della legislazione di fabbrica e degli ordinamenti di prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni. Su questo punto una montagna di stt1di e di documenti sono da tempo a disposizione del Governo che volesse occup,arsi di queste cose. Questo• articolo naturalmente 110-n è la sede per riassumere, nemmeno brevemente, questi studi e questi documenti. Basterà ricordare che recentemente anche il CNEL, dopo u11'ampia ricerca e un lungo dibattito, è giunto alla conclusione che il vigente ordinamento non corrisponde alle nuove esigenze originate dal pro·gresso tecnologico e dallo sviluppo economico sociale, e 11a chiesto una profonda riforma. « Il progresso tecnologico (scrive il CNEL), lo sviluppo economico sociale, l'andamento degli infortuni e delle malattie derivanti dal lavoro, ed i nuovi orientamenti nel campo della prevenzione pongono la questio11e del riordinamento del sistema vigente ». È giusto aggiungere che questo è un settore nel quale non esiste il p,roblema di misura;re le riforme sulle risorse del paese, un settore nel quale le riforme non chiedono una alta spesa pubblica ma soltanto volontà politica. Nello stesso tempo si- tratta di intervenire a livello della politica degli insediamenti industriali, della politica degli insediamenti urbani, della politica della scuola, della casa, del tempo libero ecc., si tratta cioè di riaprire il discorso sul nostro modo di co11cepire in tutto il suo insieme il tema della « sicurezza sociale ». La concezione finora prevalsa nei fatti è stata quella della « sicurezza sociale » come insieme di interventi assistenziali e successivi allo sviluppo economico. È arrivato il momento di domandarsi se nel di-_ battito· sul programma di una moderna sinistra democratica si sia abbastanza riflettuto sul significato politico di un sistema di « sicurezza sociale » concepito, invece, come insieme di interventi destinati a cader~ durante Io sviluppo economico, quali strumenti di distribuzione dei costi e dei rischi dello sviluppo stesso. Se è vero che l'esigenza del nostro tempo è quella di allargare la « partecipazi~ne » al potere, « di decidere che cosa produrre, che prezzi chiedere, quanta gente impiegare, per quante ore, quanto pagarli, come usare il profitto·», val 94 Bibiiotecag inobianco •
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