Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

.. Lucio Rosaia vano, giudicando l'iniziativa « gravida di numerosi e dannosi inconvenienti » per la salute « morale» e per il benessere economico della società, e osservan·do che le invocate riduzioni d'orario avrebbero avuto « un'influenza infelice » sia sugli apprendisti, cl1e sarebbero stati allontanati « dalla strada della laboriosità e della piena utilizzazione del tempo », sia sugli stessi operai, che sarebbero stati esposti « alle numerose tentazioni e imprudenze » dalle quali erano invece « feliceme11te protetti » lavo,rando quindici o· sedici ore al giorno• 4 • Analoghi sentimenti muoveva110 gli industriali italiani quando, per esempio, si opponevano al progetto di legge di Luigi Luzzatti per la limitazione del lavoro infantile, e cioè da un lato ragioni un1anitarie ( « chi compenserà le fa1niglie operaie della perdita dei lucri corrispondenti al lavoro che oggidì fanno i fanciulli? » 5 ••• « tante vedove famiglie che vivo,no con la mercede di uno o più fanciulli perirebbero di fame »6 ), dall'altro lato ragioni di produttività e competitività ( « vi sarà un aumento di ricerca del lavoro degli adulti, con accrescimento di salari e quindi col danno delle industrie e dei consumatori » 7 ••• « v'hanno operazioni cl1e non s'attagliano che ai fanciulli. Si può smettere di piantare delle officine, non si può farne in condizioni inopportune antieconomiche o pregiudizievoli: nol permetterebbe la concorrenza aperta coi nostri trattati internazionali. La sottil bava della seta a 1nanipolarsi ha sempre voluto dita tenere e delicate » 8 ••• « 11o·nconviene dimenticare che il sistema di estrazione delila più gran parte delle zolfatare dov'è tutt'ora nello stato primitivo, comporta il lavoro dei fanciulli, la cui soppressione per legge potrebbe recare la soppressione di parecchie miniere e fors'anco la rovina dei proprietari che non abbiano lì per lì i mezzi per sostituire sistemi meccanici e diversi, più conformi al progresso dei tempi ed ai nost,ri sentimenti civili » 9 ). Con l'andare del tempo la diffidenza degli industriali 11ei confronti della legislazione sulle fabbriche si è attenuata e oggi anche in Italia, così come in tutti i paesi industrialmente sviluppati, la nuova « filosofia » delle loro associazioni ammette che tale legislazione possa procurare benefici sia agli operai, sia ailla produzione. Se questo mutato atteggiamento degli industriali sia un frt1tto spontaneo dello svilu·ppo industriale in quanto tale, o la conseguenza 4 Dichiarazione dei falegnami di Boston in I. KuczYNSKI, Nascita della classe operaia, Il Saggiatore, Milano, 1967. 5 ALESSANDRO Rossi, Perché una legge? Firenze, Barbera, 1880, pag. 61. 6 Relazione dcl1'0}1. TENERELLI sui carusi siciliani, in A. RossI, op. cit. 7 A. Rossi, op. cit. . 8 ALESSANDRO Rossi, Di un progetto di legge sulle fabbriche. Risposta di Alessandro Rossi a Luigi Luzzatti, « Giornale degli Economisti», 1877, pag. 401. 9 Dichiarazione dell'on. TENERELLI, op. cit. , 86 Bibiiotecaginobianco

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