Editoriale . ed i rapporti di forza tra le componenti della maggioranza di centrosinistra non sono risult.ati gran che alterati. Il corpo elettorale si è, insomma, preoccupato non solo di confermare il suo mandato ai partiti che p·osson.o e che devo-no garantire oggi e domani, più di qitanto non abbiano fatto ieri e l'altro ieri, la solidarietà democratica e l'equil_ibrio politico, ma anche di misurare le indicazioni che voleva fornire in mo-do tale che l'espletamento di questo mandato non f asse insidiato da errori di misura, appunto: da indicazioni che risultassero tali da co,mportare l'itmiliazione di questo o di quel partito della maggioranza, e qitindi un danno alla coesione della mag- . gzoranza. L'irritazione è un sentimento politicamente primitivo; e quando negli orientamenti del corpo elettorale la preoccupazione per quanto potrebbe accadere prevale sull'irritazione per quanto è accaduto-, si può pur dire che questo corpo elettorale ha acquisito un bt!,on grado di maturità politica. Possiamo dire, quindi, che il corpo elettorale ha dato in Italia una prova di maturità, di equilibrio, di saggezza. Ma dobbiamo sitbito aggiungere che l'on .. Fanfani ha ragione quando afferma che il voto del 7 giugno dev'essere interpretato « come un ammorz.imento altamente responsabile deg.li elettori agli eletti »; e· che perciò non si devono lascia~ accreditare interpretazioni degli orientamenti del corpo . elettorale che per eccesso di ottimismo potrebbero indurre ad avallare inclinazi9ni all' « attendismo » e tecniche del « rinvio ». È necessario, cioè che i comportamenti dei partiti della maggioranza siano da ora in poi conformi all'orientamento del corpo elettorale, dominati dalla preoccupazione di salvaguardare la solidarietà democratica e l'equilibrio politico, che gli elettori hanno chiarame11te detto di volere salvaguardati. D'altra parte, 11essuno d'ei partiti ·della maggioranza può ragionevolmente assumersi la responsabilità di provocare, con atteggiamenti troppo rigidi, o troppo avventati, o troppo provocatori, una crisi della maggioranza: tale crisi, infatti, riproporrebbe il tema dello sciogli1nento anticipato delle Camere; e chi dovesse provocarla, venendo menq così all'« anzmonimento » del 7 giugno, sarebbe inesorabilmente punito dagli elettori. Questo lo sa il PSU e lo sa il PSI, perché pu·ò. darsi che gli elettori dell'uno vogliano spostare il cen.tro-sinistra più a destra e che gli .elettori dell'altro vogliano spostarlo più a sinistra, ma è certo che tanto gli elettori del PSU quanto gli elettori del PSI non vogliono la crisi del centr~sinistra e riconoscono nella maggioranza di centro-sinistra la sola che sia oggi possibile, auspicabile, credibile. D.i questo avviso, ovviamente, sono anche gli elettori della DC e quelli del PRI. 4 Bibiiotecaginobianco
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