.. I porti forti e l'Europa debole livello, re1 gio1 nale. Sembrerebbe allora del tutto· corretto im,postare la strategia ,di fondo· per lo· svilup-po della struttura portuale de] nostro paese puntando all'ulterio-re valorizzazio,ne di que,gli scali e di quei sistemi ,che •già oggi smistano- i ·più rilevanti volumi di traffico, che assolvono· alle più impegnative· funzio,ni sia in rappo·rto al retroterra sia in rap•p·orto all'avanm.are -eche dispongono del più cospicuo -patrim.onio ,di attrezzature. In questo, senso, le indicazioni -del « Progetto 80· » ·circa il ruolo « principale » .da attribuirsi ai sistemi dell'Alto Tirreno e dell'Alto A-driatico risulta110 coerenti. Tuttavia, l'onere di garantire la com·petitività ,della ·struttura portuale ·italiana ·sia a scala mediterranea, sia a scala contine·ntale - nella misura in cui la .facciata su·d-europea svo,lge o può svolgere, in un quadro di co11correnza o di coordinamento risp·etto alla facciata nord-o·ccide·ntale·, un certo ruolo anche nei ,confro·nti di regioni transalpine - difficilme11te può essere sostenuto -dai soli sistemi dell'Alta Italia. Valgano al rig.ua11do le riserve circa le disp·onibilità di spazio e le inadeguatezze del quadro naturale •già formulate prima e che, peraltro·, vengo·no rilevate an,ohe nei para·grafì del « Progetto 80 » .riservati ai porti. Certamente, secon-do quanto indica il « Pro,g-etto 80 » e come più particolareggiatamente pone in risalto la recente in-dagine e-seguita •daìla SVIMEZ pe·r conto, della C·assa per il Mezzogiorno sull'entità e le prospettive del traffico marittimo, Livo•rno potrà essere in grado, in una prospettiva a medio termine, di svolge,re funzioni di «·gra.nde scalo transoceanico pe·r merci varie»; e Trieste -potrà ancor più e ancor me·glio smaltire· correnti -di traffico di rinfuse liquide e di merci varie anche ,da e ·per i paesi dell'Euro,pa centro--orientale 31 ; mentre è fuor di -dubbio che Genova ved·rà ulteriormente accresciuti il suo 1novimento e la sua leadership nell'ambito della struttura portuale del paese. Ciononostante, di fro,nte alle· valutazioni a ,dieci (come quelle della SVIMEZ) o a vent'anni (1 co1 me· quelle esposte a Bruges) degli increme·nti di traffico cl-elle rinfuse solide e liquide, delle merci varie, del movimento passeggeri e de1 movimento di transito, ap·pare più ragionev.ole p·rospettare una. strategia di sviluppo della struttura portuale nazionale basata non so101 sulla valorizzazione ulterio-re ,dei porti e dei sistemi che servono le re·gio•ni economicamente più fo,rti e che risultano più vicini al centro del co11tinente, ma anche sulla utilizzazione per co,mpiti di livello nazio31 SVIMEZ, Entità e prospettive del traffico marittimo ecc., cit., vol. I, Relazione Generale, pag. 196. Per quanto riguarda Livorno, si veda anche il recente volume di PIERO INNOCENTI, Il porto di· Livorno, Milano 1968, in part. il cap. VIII. 57 Bibiiotecag inobianco '
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