Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

I porti forti e l' Euro11a debole Per cospicui che possano essere gli interventi a favore dei due sistemi del Nord Italia e ,p·e·r quanto oculata p·ossa risultare la ripartizione ,di compiti tra i diversi scali che li •compongono, di fronte alla ,pro-sp,ettiva ·che, entro il 1990, il volume complessivo dei traffici marittimi italiani s'avvicini ai 700 milioni di tonnellate, sembra tuttavia ,difficile ritenere che l'uno e l'altro sistema ·possano sostenere senza inco1 nvenienti la quota maggiore del presumibile accrescimento del 1novimento· portuale. Tale p-erplessità è giu·stificata da due ordini di motivi. Anzitutto le_difficoltà fra·pposte ·dal quadro naturale a·d un'espansione di taluni porti (Geno1 va, Venezia, ed a1 n·ch-e Savona) ,dell'Alto Tirreno e -dell'Alto Ad·riatico che vada al -di là del raddoppio del Io,ro movimento ·attuale. O·vviamente, ,grazie alle· risorse -della tecnica, anche per i problemi più difficili 1 potrebbero trovarsi soluzioni parziali o totali: ma resta u11p·roblema ,di costi non proporzionali ai benefici, on·de l'o·pportunità di studiare .decentramenti di funzioni e di corre11ti ,di traffico, piuttosto 1 che affrontare opere dis.pen1 diose per comb·attere la ,congestione· del traffico nelle rade e agli ormeggi 25 • Altri motivi di perplessità derivano •dalla considerazio,ne che la ·previsione di elevato incremento dei traffici marittimi italiani è legata alla pro,spettiva di un accelerato svilup1po del sistema produttivo nazionale, o•nde quote crescenti di movimento portuale risulteranno connesse alla funzione in·dustriale· dei po1 rti oltre che alle funzioni commerciali, di cabotaggio nazionale· o ,di transito internazionale. Nel rispetto delle esigenze di rie,quilibrio della distribuzion·e regionale dell'in·dustrializz,azione, è ·presumibile che i più significativi accrescimenti dell'apparato produttivo nazionale vengano localizzati nelle regioni meridionali. Questa è una scelta di fondo ,della politica di piano, motivata ·d'altro,n.de -dalla v·alutazio·ne dei costi sociali e dei costi economici che si so,no •dovuti finora sostenere ,per far fro,nte allo sposta1nento di ingenti fo1 rze ,di lavoro meridionali verso le regioni « forti » dell'in•dustria italiana, spostamento che ha dep1 auperato il Sud e dilatato oltre i limiti fisiolo,gici le aree urb·ane padane. La ·dislocazione nel Mezzogiorno <lei maggiori investimenti nel settore si1derurgico (raddoppio del centro •di Tara11to e costruzione del quinto centro a ciclo integrale), nel settore petrolchimico, iri quello auto,m·otoristico ed elettronico, è oggi già una -decisione ope25 Del problema della determinazione delle red.di.tività delle opere portuali si è occupata, nel convegno di Bruges, la relazione di L. H. KLASSEN e N. VANHOVE, Macroeconomie evaluation of port investments. 53 Bi bi iotecag inobianco

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