Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

I porti forti e l'Europa debole scente co·mplessità dell'attività portuale (integrazione •Con i retroterra, commistione .di ·attività ·commerciali, in,dustriali, ·emporiali) e ai -rap-porti di -complementarità allacciati o alla-c-ciabili tra ptli.1 scali co,ntigui che si ·configurano ,come un co,mp.Iesso, unitario. Dall'altro lato, p·ro-blemi geografici: rip,artizio,ne dei mezzi ,dis,ponibili tra i diversi p·orti in relazione alle possibilità ,di s-vilup,po ài ciascuno -di essi, ai co·mp1 iti eh-e ciascun porto è chiam·ato, ad asso1 lv,ere •co,me tramite degli scambi internazionali del paes·e, ed an,che alle funzio·ni (nazio,nali, interregio 1 nali, regionali, ·co:mpren!soriali) che i -çliversi po1 rti ·assolvono in quanto attrezzature· •del territorio . . , . . 1n cui s l'scr,1vo,no. · Sia ohe ne affronti gli aspetti istituzio,nali, sia eh-e ne affronti quelli geografici, è in.dispensabile che una politica coordinata volta alla soluzio,ne ,dei problemi dello svilup·po ,dei •porti italiani si basi sulla nozione ·di « sistema portuale » e non ·più, ·CO·me sinora è avvenuto, su quella di singolo porto, o ,di « -porto ato1no ». In assenza di o·rganismi model.Iati sulla scala dei sistemi portuali (co,nsorzi interportuali e interregionali, ad esempio) il com.pita -di garantire che gli interventi a favore .di ·ciascun porto risultino ,coerenti con le funzioni che tale p-orto assolve o può assolvere nell'ambito del sistema ,portuale ,di cui fa parte, ci sembra p1 o•s1saessere attribuito p,revalentemente agli organi .della Programmazione nazionale. È nell'ambito della Pro,gran1mazione nazionale eh-e può trovarsi il punto di_equilibrio tra auto-nomia ,e centralismo an,che ,in mat·eria ,di interventi :p•o 1 rtuali, salva:guardando gli interessi e le esige·nze dei sing,oli scali e l'interesse ·della -collettività nazionale a investire nei porti secondo precise s·cale ·di prio,rità elaborate sia co1ì l'obiettivo di conseguire la massima funz,ionalità e con1p·etitività ,della struttu.ra portuale nazion·ale col minimo impiego di mezzi, sia co,n o•biettivi di equilibri,o, ·regio-nale. I sistemi portuali che i compilatori ,del « Progetto 80 » 24 in.dividuano al fine ,di ,co·ncentra,re in ,essi il massimo sfo,rzo p,eT rafforzare il ruolo del p·aese nell'ambito -dei traffici marittimi so·no quattro: due d·efiniti « .p,rincipali » - sistema d-ell'Alto T;irreno e sistema dell'Alto Adriatico - e -due riconosciuti atti ad assolvere a « compiti di proiezione del trasporto maritt,i 1 mo· nell'hinterlar1d dell'Italia peninsula,re ». · Il sistema 1dell'Alto Tirreno è articolato sul bino.mio GenovaSavona a nord -eLa S·pezia-Li,vorno a su,d. Nel 1968, ·attraverso questi . . . . . 24 Il Progetto 80 affronta il problema portuale nel cap. IV, par. 102, del Rapporto preliminare e, più de_ttagliatamente, nell'Appendice (Sezione IV, par. 101-106). 51 Bibiiotecag inobianco

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