, I porti forti e l'Europa debole di tonnellate, con una crescita annua media del 6 per cento, e quello delle im1 portazioni i 1.100 milioni ,di tonnellate (incremento . medio annuo del 6,1 per ,cento). Dopo il 1980 il ritmo· d'incremento annuo s'abbasserà leggermente (5,6% per le esportazioni e· 4,2% per le importazioni); comunque, in valore ·a·ssoluto, il traffico m·arittimo dei paesi della CEE toccherà, nel 1990, i 477 milioni ·di tonnellate d'-esportazio·ne e i 1.640 milioni di tonnellate d'importazioni. Il prof. Regul giunge a tali risultati analizzan,do le previsioni di crescita della po,polazione totale e della ·popolazion,e attiva nei s~i pae~i della ~EE, le p•revisioni relative al prodotto nazionale lordo dei singoli paesi, il ritmo di accrescimento delle esportazioni e importazioni finora mantenuto e, infine, sop•pe·san,do le pro1spettive di accrescimento sia dell'importazione che dell'esportazione di minerali di ferro e carbone-, prodotti •chimici, oli minerali, cereali, fertilizzanti e beni finiti. La conclusio·ne è -che il volume attuale d-el commercio marittimo europeo occidentale è destinato a rad·doppiarsi alla soglia degli anni '80 e ·a triplica·rsi alla soglia del '90, passando, in poco· pit1 di vent'anni, ,dal totale ·di 638 milioni di tonnellate ·a 2.117 milioni. 4. Di fronte a queste •previsioni, il principale quesito che viene da porsi riguarda la ·distribuzione del crescente traffico marittimo tra le regioni europee. È chiaro che le condizio·ni geografiche e le strutture economiche esistenti giocheranno un ruolo notevole ai fini della ,distribuzione territoriale del movimento ,di esportazione e importazione: lo giocheranno, in particolare, le condizioni .dei singoli por-ti e le cara~teristiche del sito in cui si trovano·, i -collegamenti viari, ferroviari, idroviari col retroterra, l_efunzioni industriali dei porti stessi, nella misura in ·cui sono già porti industriali o hanr10 legami più o meno consolidati con aree o regioni industriali. Tuttavia, accanto ai fattori già ·noti, potranno entrare in gioco, per determinare l'uno o l'altro tipo di ripartizione regionale dei traffici, fattori « variabili ». È evidente, ad esempio, -che il ruolo che ciascun porto o ,ciascun sistema portuale potrà svolgere in futuro ,dipenderà dalle decisioni çhe le autorità centrali o locali vorranno assumere in merito allo sviluppo .da dare alle strutture e -alle attrezzature di quel porto o di quel sistema. Ancora: la ripartizione dei traffici potrà essere influenzata notevolmente dalla politica di investimenti nelle infrastrutture che verrà seguita nei diversi p·aesi ,e, infine, possono entrare in gioco innovazioni· tecnologiche e trasformazioni dei p,rocessi produttivi capaci di modificare le tendenze ·alla localizzazione 37 Bibliotecaginobianco -
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