Giulio Picciotti essere oggetto di discussione (perché non ne intacca l'essenza), il deliberato disegno, infine, di paralizzare con l'intin1azio11e repressiva qualsiasi farnia di rinnovamento effettivo. · Alla radice di questa decisa volontà di repressione - afferma l'editoriale de « Il Tetto » - stanno la paura che la Chiesa perda la sua unità e la sua forza e la cotz11inzione eh' essa possa ridiventare co1npatta attraverso forme di autoritarismo disciplinare e con il richiamo a privilegi giuridici. Ed è evidente come tutto ciò non sia soltanto in sé discutibile, ma addirittura pericoloso ed erroneo in qitanto rivela che ancora oggi si fa eccessi-va e quasi esclusivo affidamento sui mezzi umani: si sottovaluta la forza dello Spirito, s'ignora che l'unità della Chiesa si realizza in un duttile pluralismo, si misco11osce la forza intrinseca della verità e1Jangelica (la quale non ha bisogno delle " potenze " di questo mondo) ». E nell'editoriale, « Il Reg110-attualità cattolica», rivista edita dai padri Dehoniani di Bologna, scriveva 11 : « è comunemente ammesso che con iina certa preferenza. la s. Sede è intervenuta 11el corso degli ultimi 25 anni nella politica italiana. Situazione storica certamente, ma che difficilmente potrebbe essere giustificata per il solo fatto che la Città del Vaticano è all'lnterno del territorio italiano . . Interferenza che ha tro11ato compiacenze quando non sollecitazioni, in certe forze politiche dello scacchiere partitico italiano. Evoluzione c'è stata, ma si poteva pensare che gli orientamenti conciliari avessero inciso più profondamente. La C.,hiesa sta attraversando oggi una crisi che sen1bra minacciare le basi_stesse della fede. Non si sottovaluti l'ulteriore contributo negativo che a questa crisi di Chiesa può venire da itna troppo marcata compromissione con le sorti della politica profana. In una situazione come questa, c'è proprio da augurarsi che le sorti di un partito come la DC, o la preoccupazione perché un determinato governo non alteri l'equilibrio politico centrista, non. stiano a cuore a tal punto da importarle all'interno del corpo ecclesiale, per aumentare il peso e la sofferenza. È questo un augi,rio che vorremmo sperare superfl,uo e pletorico: l'opera di supplenza della Chiesa alle insufficienze civili italiane è· durata troppo tempo, ora non si avrebbero 11emmeno le disponibilità per prestar soccorso a chicchessia ». Alla vigilia delle elezioni, ricordando i sette anni dalla morte di Giovanni XXIII, Raniero La Valle si chiedeva sul quotidiano « La Stampa» 12 : Papa Giovanni ha sbagliato? « La Chiesa che 11 « Il Regno », 7 aprile 1970. 12 « La Stampa », 29 maggio 1970. 28 Bibiiotecag inobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==