Giulio Picciotti non 1nancarono nemn1eno tra i cristiani, derivati dal no11 avere sufficientemente percepito la legittima autonomia della scienza e che, suscitando contese e controversie, trascinarono molti spiriti a tal punto da ritenere che scienza e fede si oppongano tra loro». Qui no11 c'è nessuna « tendenza naturale all'ateismo » che sarebbe, secondo il De Rosa, insita « nel cuore dell'uomo e nella realtà mondana ». Vi è piuttosto una fiducia assoluta che l'autonomia delle realtà terrene rientri e sia parte del grande « piano provvidenziale». Ma, forse, le novità contenute nella dichiarazione episcopale erano troppo forti, ché si cercò subito di limitarne la portata. « E esatto dire che i V escavi hanno lasciato alla coscienza dei singoli la decisione di rispettare o non rispettare l'tlnità politica dei cattolici? », si chiedeva il gesuita padre Git1seppe De Rosa in un comme11to comparso s11ccessivamente su « La Civiltà Cattolica » 8 • « In un certo senso sì - rispondeva - perché la decisione finale deve essere presa dai singoli cattolici e deve essere frutto di una convinzione personale. Tuttavia l'espressio11e, così com'è, potrebbe prestarsi ad essere interpretata in modo non giusto, nel senso, cioè, che d'ora in poi sul tem.a dell'unità politica ( i cattolici) possano decidere il loro comportamento se11za tenere in nessun conto quello cl1e su tale argo1nento i vescovi hanno detto. In realtà - proseseguiva padre De Rosa - i cattolici devo110 essi stessi decidere co1ne comportarsi, ma prima di prendere la loro decisione sono invitati a ri-flettere stille considerazioni fatte _dai vescovi: non possono, cioè, non tener conto nella loro decisione che i vescovi, nell'attuale situazione storica della Chiesa italiana, ritengono ancora necessaria l'unità politica dei cattolici per n1otivi che essi ritengono gravi ed obiettivamente f andati ». Il ~reno ad ogni costo non è mai un buon calcolo, e per la Chiesa italiana attu~le presenta rischi che essa non può non valutare. Essi sono emersi più chiaramente in quegli ambienti e su quelle riviste che pii1 si sono battuti sulla via conciliare: e sono la sfiducia che sia possibile portare avanti t111discorso teologico in una · com111u11io all'interno delle strutture della Chiesa italiana attuali, e che l'impegno religioso debba riversarsi tutto all'esterno, in una « testimonianza » di natura profetica di fronte alla realtà, anche nei suoi aspetti politici. È stato, alla vigilia elettorale, un avvertimento, di valore indi8 « Civiltà Cattolica», 2 marzo 1%8. 26 Bibiiotecaginobianco
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