Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

Il voto dei cattolici sé l'esclusione dal matrimonio concordatario e, quindi, l'allargamento considerevole del numero dei matrimoni solo civili. Così lo stesso S. Uffizio intervenne l'l l agosto con una dichiarazione in cui si affermava che l'esclusione rigt1ardava tutti i Sacramenti tranne quello del matrimonio, poiché in questo caso « i ministri sono gli stessi contraenti » e il sacerdote « esplica l'incarico di testimone d'ufficio ». Seguì ancora una spiegazione dell'« Osservatore Romano », in cui si faceva una distinzio11e tra dirigenti e gregari del comunismo, ma il problema che lasciò molte perplessità fu come due scomunicati potessero essere ministri di un sacramento, di cui essi stessi erano destinatari. • Mentre i comunisti, pur dopo la scomunica non diminuivano, del clima che si era determinato nel paese soffriva anzitutto la Chiesa. Quale situazione ne venisse per la Chiesa, lo scrisse in un articolo sul « Quotidiano » il 22 gennaio '58 lo stesso card. Ottaviani (uomo di esemplare e antico conservatorismo, che reagiva al clima che si respirava in quegli anni) presidente allora della Congregazione del S. Uffizio, una delle branche più potenti della Curia: « Tutti ricorrono ai prelati per farne degli arn1eggioni presso i potenti, e si determina così una stanchezza nel paese verso gli uomini dell'eternità trasformati in age11ti delle cose temporali. Non è que• sto il modo di onorare la Chiesa. Così piuttosto la si disonora. Non è servire la Chiesa codesto, è servirsene ». Nella concezione del card. Ottaviani il potere gestito dalla D·C, meglio da sola, avrebbe dovuto servire in toto la Chiesa. Era avvenuto invece che le commistioni fossero tanto gravi da compromettere. la Chiesa, cosa di cui si doleva Ottaviani, e ogni ordine nella vita civile e pubblica, cosa che preoccupava i sinceri democratici laici. c·hi ricorda quegli anni sa che tutto era possibile ottenere, dal posto di usciere ad una grossa fornitura, attraverso l'intervento di un parroco, anche di campagna, su su salendo i gradini della gerarchia, in rapporto alla portata dell'intervento. La Chiesa garantiva il successo elettorale della DC, mentre le parrocchie e· le diocesi, attraverso le preferenze, l'elezione dei singoli deputati al Parlamento. Bisognava avere il cuore come un sasso (o essere sprovveduti per il proprio avve-. nire) per dire «no» all'umile preghiera di un parroco che si sarebbe ricordato dell'attenzione ricevuta nel momento elettorale. La co1npromissione era inevitabile, era nel meccanismo, era nelle cose. In occasione delle elezioni politiche del '58 la pressione della gerarchia si intensificò perché il voto cattolico confluisse tutto e ... 17 Bibi iotecag i nobianco -

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