Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

Giulio Picciotti marxista del Nord e le masse contadine cattoliche del Sud, poi la mano tesa del '45 di Togliatti con l'offerta dell'art. 7 della Costituzione alla Chiesa perché non ostacolasse un'intesa politica. Per i cattolici: la pressione della Chiesa in favore del voto DC, e la messa all'indice della forza politica comunista attraverso t1na motivazione confessionale prima che politica. (Una domanda forse no11 retorica potrebbe essere quanto qt1est'ultimo atteggiamento, in un paese che ha la religiosità nella su.a tradizione, anche se non la religione nella propria pratica, abbia potuto influire st1lla formazione di una controreligiosità, cioè sull'attribuire valore escatologico al comunismo. E ancora, quanto abbiano contribuito ad affermare quella « categoria » sia talune parti cattoliche sia il PCI con la tesi del « dialogo » no11ideologico - questo è un altro campo di indagine e ce ne asteniamo - ma politico, e quanto, infine, la « scelta di classe » da parte dei gruppi cattolici intesa come impegno religioso, un tema che negli ultimi tempi è stato fatto proprio dalle ACLI. Per i co1nunist1 occorre risalire al discorso di Salerno del '44 in cui Togliatti aveva affermato: « noi non dobbiamo e non vogliamo urtarci con le masse contadine cattoliche, con le quali dobbiamo trovare oggi e doman.i itn terretzo di intesa e di azione co- . mune ». E l'aveva ripetuto a Roma, nel discorso al Brancaccio del 9 luglio dello stesso anno: « noi voglia1no l'unità di azione con le masse cattoliche », d'altra parte assicurando alla Chiesa, da potenza a potenza, « il reciproco rispetto dei nostri principi ». De Gasperi, cui occorre riconoscere e non solo in -questa occasione, una sensibilità laica, fece replicare dalle colo11ne del « Popolo » che la ·DC respingeva « ogni tentativo di porre sullo stesso piano la fede religiosa del popolo italiano e i sitoi si1nboli sacri con le dottrine politiche e i loro simboli politici ». Di fatto, l'identificazione del voto cattolico col voto per la DC era già avvenuta. E lo era per tutta la storia antica, dalla astensione alla partecipazione dei cattolici alla vita politica, e, più recentemente, per la volontà della gerarchia di aver·e una garanzia nei confronti. dello Stato, e delle scelte politiche che il regime democratico sarebbe andato a compiere. Il 2 aprile del 1945 Pio XII aveva dichiarato al Convegno dell'Azione cattolica: « la dottri11a sociale della Chiesa è chiara in tutti i suoi aspetti; è obbligatoria e niuno se ne può scostare senza pericolo di aderire a teorie e sistemi sociali che la Chiesa ha ripudiato o dalle quali ha messo in guardia i fedeli ». Ora, l'unico partito che ostentasse una fedeltà assoluta alla « dottrina sociale della chiesa » era la DC, e verso la DC furono indiriz- , 14 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==