Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

' . I La lezione delle cose cune linee di politica economica e finanziaria che abbiamo cercato di richiamare, da alcune linee di politica internazionale che abbiamo cercato di ,definire. È in quest'area di soli,darietà democratica che attendiamo di essere raggiunti da altri p1 artiti di tradizione e vocazione democratica; ed è in quest'area che intanto noi fissiamo un appuntamento con i nostri elettori. Ci sono valori antichi che sono sempre moderni e che si riassumono nel sentimento degli interessi generali che deve prevalere sullo sfrenamento degli interessi particolari. I popoli si smarriscono quando declinano questi valori antichi che sono sempre mo·derni. Noi riteniamo che una classe politica si debba preoccupare quotidianamente di verificare la conformità dei propri atteggiamenti a quei valori che si riassumono nel sentimento degli interessi generali; e riteniamo altresì che una clas,se politica venga meno ai suoi doveri così quando si lascia dominare dai suoi contra·sti, e non riesce a comporli, co1 me quando· si lascia do·minare dalle spinte che vengono dalla società, e non riesce a coordinarle, quando le subisce, e non riesce a farsene interprete. Ma una classe politica che si dimostrasse all'altezza dei suoi doveri potrebbe autorevolmente far suo e rivolgere al paese questo appello: « Non chiedetevi, cittadini, soltanto cosa ,può fare il paese per voi, ma chiedetevi anche cosa potete fare voi per il paese ». Sono parole di John Kennedy, tanto appropriate nel disorientamento che coinvolge in Italia classe politica e pubblica opinio,11e. Sta a voi e non a me di giudicare se noi repubblicani abbiamo meritato l'autorità morale e l'autorevolezza po,litica per fare nostre e rivolgere al paese parole come queste, che risuonano suggestive nella loro, solenne semplicità. Ma valgano comunque parole come queste ad esaltare il sentimento che anche in occasione della campagna elettorale in corso ci accompagna e conferisce intensità di passione civile al nostro impegno. Siamo un partito che non è condizionato né condizio1 nabile dall'esterno; siamo condizionati solo dalla nostra tradizione risorgimentale e dalla nostra vocazione democratica. Vogliamo che la no.stra democrazia continui a crescere, sappia essere adulta, vada incontro carica di promesse non solo e non tanto alle generazioni votanti, ma anche e soprattutto alle generazioni montanti: alle aspirazioni dei nostri figli che dovranno vivere in un paese più moderno e più libero di quanto. ,, oggi non sia il nostro, che •pure è diventato tanto più moderno e più libero di quanto non lo fosse ieri. C'è un risparmio di demo~razia che faticosamente siamo riusciti a mettere da parte. Non dissipiamolo. Adoperiamoci, classe politica e pubblica opinione, perché questo risparmio di democrazia diventi un pa127 Bibliotecaginobianco

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