Francesco Co1npagna · stabilità politica apertasi con il disimpegno socialista, aggravatasi con la scissione socialista, ma invelenita dai contrasti fra le correnti che testimonia110 del paralizzante frazionamento della DC. Si potrebbe affermare, schematizzan 1do, che, se la crisi di governo si è risolta, permane grave la crisi politica; ma si deve pure aggiungere che il fatto di aver riportato i due partiti socialisti nello stesso governo, ed il fatto di essere riusciti sia pure soltanto a tamponare quel vuoto di potere politico che avevamo denunciato in autunno, e che rischiava di allargarsi paurosamente, se non è già un passo avanti verso il supera1nento della crisi di stabilità politica, è certamente una battuta d'arresto nei confronti dell'aggravarsi di questa crisi. Ma perché siamo entrati nel governo, pur non aven1do ricevuto assicurazioni pienamente soddisfacenti per quanto riguarda certe nostre preoccupazioni, in particolare quelle relative al modo di fare le Regioni e quelle relative alle condizioni della finanza pubblica? Consapevoli di tanti mali del paese ritenevamo e riteniamo che c'è u11 male che rende inguaribili tutti gli altri: è il vuoto di potere politico, la cronica instabilità politica. Perciò, con1e ha detto La Malfa nella sua conferenza-stampa del 15 maggio, noi rispetteremo gli accordi politici di go,verno, in particolare per quanto riguarda le giunte negli enti locali e nelle Regioni; e comunque non saremo noi a mettere it1 crisi questo governo per questioni di fo·rmula, di puro schieramento, quale che sia il risultato delle elezioni regionali. In questo senso il voto dato al PRI è un voto sicuro, un vo,to per la stabilità politica, u·n voto centripeto, un voto,· contro le ten,sioni centrifughe cl1e travagliano la vita della maggioranza e ne insidiano la durata e la coesione. Noi siamo, infatti, convinti di questo: che la solidarietà democratica ha consentito alla Repubblica di superare tutte le crisi della sua infanzia e della sua adolescenza. Dobbiamo recuperare le condizioni della solidarietà democratica perché senza solidarietà democratica non c'è stabilità politica e senza stabilità politica non c'è sicurezza istituzionale, né sicurezza economica, né sicurezza internazionale, né possibilità alcuna, naturalmente,· di po,rtare avanti una vera e propria strategia delle riforme. Noi abbiamo richiamato su problemi reali l'attenzione di tutte le altre forze politiche e l'attenzione della pubblica o·pinione. E lo abbiamo fatto con una co-mpostezza che costituisce un titolo di cui sentiamo di poter menare vanto. Perciò andiamo incontro al verdetto elettorale con la coscienza di avere sentito e di av,ere servito gli interessi generali del paese. C'è un'area della solidarietà democratica delimitata da alcune linee di politica istituzionale che abbiamo cercato di tracciare, da al- , 126 Bibiiotecag inobianco
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