La lezione delle cose tatoriali, di destra e di sinistra. Si tratta di un ancoraggio indispensabile anche per garantire al PCI il suo diritto di condurre la sua lotta contro gli impegni del Patto Atlantico come non è possibile fare ai partiti comunisti dei paesi dell'Est nei confronti degli impegni del Patto di Varsavia. · Noi non possiamo non porre al PCI il problema del suo atteggiamento per quanto riguarda la politica estera, oggi e in prospettiva. Tanto più dobbiamo farlo, in quanto il P·CI dichiara di aspirare ad un inserimento nell'area del potere, magari ad un inserimento nelle vistose forme della partecipazione diretta o indiretta ai go•verni regionali. Quale sarebbe il costo di questo inserimento del PCI nell'area del potere? A Mosca il delegato ufficiale del PCI ha detto che « l'auto,nomia di ogni p,artito come l'in,dipendenza di ogni paese trovano nell'i11ternazio11alismo comunista u,n·a base sicura». Quanto « sicura» lo si è visto a Budapest nel '56 e a Praga nel '68. E da Mosca, raggiunta la parità missilistica con gli Stati Uniti, Breznev preannuncia categoricamente che l'URSS è impegnata su tutti i fronti mondiali, anche e soprattutto in Euro·pa (il ricatto a Brandt è evi,dente) per allarigaire la sua sfera d'influenza, che magari essa chiama internazionalista, ma di fatto è nazionalista ed imperialista. Non sono dunque «imperialisti» soltanto e soprattutto gli Stati Uniti, che intanto sono turbati da una profonda crisi della coscienza nazionale: pacifismo, isolazionismo, militarismo: sono umori che circolano, si confondono, si contrappongono e alla fine si con1pongono nel crogiolo di una pubblica opinione allenata ai co,ntrasti della democrazia. Ma questa pubblica opinione si confronta oggi co·n i grandi problemi di scelta che la responsabilità di potenza mondiale pone agli Stati Uniti .. Sono scelte più difficili per una grande potenza cl1e si regge con il sistema democratico di quanto non lo siano per una grande potenza che non deve fare i conti con le reazioni della pu.bblica opinione. Si fa presto a condannare gli Stati Uniti, a manifestare contro, gli Stati Uniti per la guerra del Vietnam. Ma io· credo che un democratico europeo debba riflettere più che manifestare, o quanto meno riflettere prima di ma•nifestare : e chi riflette non 1 può volere in pari tempo la pacificazione nel Sud-Est asiatico e la capitolazio11e degli Stati Uniti nel Sud-Est asiatico. Non può volere contraddittoriamente una soluzione negoziata del conflitto in atto e una soluzione militare di questo conflitto che abbia come suo epilogo una Dunk:erque o, ·peggio, una Dien Bien Phu degli americani. E comunque va sempre ricordato che se è vero che gli Stati U_niti si sono lasciati coinvolgere direttamente in 123 Bibliotecaginobianco •
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