.. La lezione delle cose Valga oggi comunque e per tutti la « lezione delle cose », perché è certo che, se nel 1968 la sollecitazione dei repubblicani fosse stata recepita da coloro cui era stata indirizzata - forze po.Jitiche, economiche, sindacali - la con,dotta di tutti sarebbe stata meno avventata; ed ora non ci troveremmo· di fronte a tante difficoltà p·er avviare la poljtica di investimenti che tutti vorrebbero vedere avviata, ma della quale non tutti dimostrano di voler predisporre e di saper predisporre le condizioni. È d'altra parte significativo che oggi si avverta una revisione di atteggiamenti da parte di ambienti politici cl1e fino a pocl1e settima11e or sono sottovalutavano le preoccupazioni dei repubblicani. L'on. Giolitti e 1:on. Donat Cattin hanno pur detto che il nostro discorso sul disordine finanziario, la nostra valutazione del deficit del setto-re pubblico, la nostra preoccupazione per l'assottigliarsi progressivo delle risorse destinabili agli investimenti e alle riforme erano manifestazioni di un ingiustificato, e magari strumentale, allar1nismo. Oggi anche l'on. Giolitti, diventato ministro del Bilancio, mette l'accento· sulla necessità di verificare la compatibilità fra rivendicazioni di interesse settoriale e riforme di interesse generale. E perfino l'on. Donat Cattin ha criticato la tecnica dei sindacati nell'agitazione per le riforme, che - ha detto - non si possono realizzare in tre giorni e quando non si può contare su un adeguato aumento del reddito. La lezione delle cose comincia, quindi, a farsi valere ed a noi resta il merito di essere stati i p"rimi ad interpretarla. - . Ma non ci soffermeremo certo nella vana soddisfazione di chi ·può dire: « avevamo ragione noi ». Diciamo piuttosto: mettia·moci insieme sulla via giusta, anche Giolitti, anche Donat Cattin, a11che quelli che vorranno raggiungere Giolitti e Donat Cattin! L'Italia si avvia, dunque, verso le elezioni regionali fra. le consuete polemiche di schieramento, discorsi ambigui sulle aperture, discorsi inquisitori sulle chiusure, discorsi ermetici sulle nuove -maggioranze, discorsi allusivi o sofisticati sul modo nuovo di far politica, o sul nuovo modo di intendere il ruolo dei sindacati, o sul modo ·nuovo di impostare i rapporti fra maggioranza ed opposizione o addirittura sul modo nuovo di concepire lo Stato. Ma sono parole! Quali siano questi modi nuovi con i quali i Labor, i Lombardi ed i Libertini dovrebbero sep·pellire Machiavelli e il corteo di pensatori che lo segue nella storia del moderno· pensiero politico, non si sa, non si riesce a capire, non lo spiega nessuno. ·La ver~tà è che ·1e polemiche di schieramento restano 121 Bibiiotecag inobianco
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