Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

•. , La lezione delle cose quelli che abbian10 chiamato i regionalisti strumentali. Naturalmente noi repubblicani manteniamo la nostra proposta di soluzione. Si tratta allora di vedere: 'in primo luogo, se i comunisti - dei quali si può a ragione sospettare che siano regionalisti strumentali più che regionalisti convinti - sono disposti a votare quella revisione della Costituzione che è neces 1 saria per abolire i Consigli provinciali; in pari tempo, se gli altri' partiti, ed in particolare la DC, dopo avere eletto il 7 giugno i loro consiglieri provinciali, sono a loro volta disposti a procedere nel senso della revisione costituzionale proposta e reclamata dai repubblicani. Forse, quando si dovranno fare i conti delle Regio,ni, anche altri si convinceranno di quanto sia ragionevole, appunto, la proposta che abbiamo avanzato. Per quanto riguarda i programmi regionali di sviluppo eco-nomico, c'è poi un'altra preoccupazione che non dev'essere sottovalutata e che ·noi non sottovalutiamo: tali programmi devono essere coere11ti fra loro e devono essere coordinati rispetto alle finalità della programmazione nazionale. La Regione può e deve essere qualificata come interlocutore degli uffici centrali della programmazione, ma non come contestatore di obiettivi che, in quanto già fissati in sede di valutazione politica degli interessi generali del paese, non po,ssono essere no,n diciamo modificati, ma neanche discussi: né dalla Lombardia né dalla Basilicata. Già Indro Montanelli, scrivendo della Lombardia nella prospettiva dell'ordinamento regionale, ha rilevato che questa regione potrebbe essere tentata di· inserirsi da sola nell'Europa dinamica; di inserirvisi con tutto i1lsuo dinamismo e di lasciare perciò indietro, e fuori dell'Europa din·amica, la gran parte delle altre regioni italiane. Fra le quali ci sono quelle del Meridione, tanto diverse da quelle del Settentrione perché ancora assai meno i,ndustrializzate; e se per le regioni del Nord è lecito sperare che l'autonomia regionale possa allargare Io spazio dell'autogoverno, lasciate a me di esprimere la preoccupazione, il timore, ·che p·er le regioni del Sud abbia ad allargarsi soltanto lo spazio del sottogoverno, e questo sarebbe inevitabile se non si dovessero predisporre, parallelamente alle elezioni dei Consigli regionali, adeguati interventi per consentire alle regioni del Mezzogiorno di progredire più rapidamente sulla· via dello sviluppo economico e civile. · Che « fare le Regioni » non abbia a significare un aggravamento del dualismo fra Nord e Sud, fra regioni forti e regioni deboli, anche questa è una preoccupazione che i regionalisti strumentali possono essere tentati di sottovalutare, e magari di accantonare. Non possono sottovalutarla,: pe-tò, i regionalisti. convinti ·e lungimiranti.· 117 Bibiiotecag inobianco

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