Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

Vittorio Barbati rivista 2 , essa può essere basata su due tipi fondamentali di organi: quelli di coordinamento e quelli operativi. . Alla prima categoria• possono appartenere organismi destinati a succedere agli attuali ·Comitati regionali per la programmazione. E qui bisogna porre in evi,denza un altro elemento, importante: questi organi, essenzialmente tecnici, dovreb.bero curare in primo luogo il coordinamento, oltre che fra le impostazio·ni statali e regionali, fra le impostazioni regionali e comunali. Un coor,dinamento del genere può essere effettuato, co•n ragionevoli ·prospettive di s11ccesso, solo mediante un vero e proprio « lavoro di gruppo ». In questo quadro, tali orga11i dovrebbero portare alle logiche conseguenze il principio, positivo ma difettoso nell'ap·plicazione, che ha fatto nascere i Comitati regionali per la programmazione. L'equilibrio « ce)?tro-p,eriferia » può essere molto meglio assicurato, infatti, da organismi tecnici, costituiti con elementi qualificati dell'amministrazione statale, ,dell'amministrazione regionale interessata e delle amministrazioni co·munali della regione. Questi organismi - che in senso stretto non ·potrebbero essere definiti organi peri- . . ferici statali, ma rappresenterebbero piu~tosto degli organi misti operanti in modo permanente - dovrebbero verificare la reciproca adattabilità delle impostazioni statali è locali, fornire sufficienti informazioni sia agli organi centrali dello Stato eh.e alle Regioni ed ai Comuni, procedere, in collegamento con gli organi periferici dello Stato e con gli enti territoriali (oltre che con tutti gli altri organismi interessati, sia p•ubblici che privati), a rilevazioni ed elaborazioni statistiche, ed elaborare infine organici pr·ogra.mmi effettuando an'che adeguati controlli sulla loro • esecuzione. Questi organismi dovrebbero, inoltre, assicurare il coordinamento delle attività d,egli organi periferici specializzati dello Stato, sia di quelli finanziari, sia di quelli dipendenti dai dicasteri economici. Il principio degli organi misti potrebbe essere esteso a tutte quelle attività che· interes~ano contemporaneamente lo Stato e gli enti territoriali: da quelle a11agrafiche, che potrebbero essere accentrate in centri regionali~ ·co]legati con terminali ad uffici periferici opportunamente distribuiti, a quelle riguardanti gli accertamenti tributari, da considerare co·n visione unitaria nell'ambito· di una riforma fondata sulla semp1 lificazione dei tributi e considerata come mezzo per ·,realizzare una razionale ri!distribuzione delle risorse;· da quelle riguardanti studi ed esperienze di interesse comune a quelle che investono organi operativi incaricati della realizzazione ,di program·mi e~almente co,muni. In questo -quadro, lo Stato pot,rebbe anche attribuire alle Regioni la 2 V. BARBATI, art. cit.· 112 Bibiiotecag inobianco

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