Nord e Sud - anno XVII - n. 126 - giugno 1970

Argon1enti rizzo e di coo,rdinamento che si vogliono attribuire agli organismi pubblici; considera.ndo anche che essa vizia non solo i rapporti fra gli organi periferici dello Stato e i ra·pporti fra questi e gli organi centrali, ma anche i rap·porti fra l'amministrazione statale e gli enti pubblici minori. Prima di affrontare l'esame di possibili trasformazio11i strutturali, è necessario considerare molto brevemente le peculiarità del sistema periferico p·ubblico nelle sue comp·onenti statali e non statali; o,vviamente, ciò potrà essere fatto solo nelle grandissime linee. Cominciamo dagli organi dipendenti dai Ministeri « finanziari ». Dal Ministero del Tesoro dipendono le Direzioni provinciali del Tesoro, con compiti prevalentemente operativi, e le Ragionerie regionali e provinciali ,dello Stato, con prevalenti compiti di controllo. Questi organi non hanno funzioni di indirizzo economico-finanziario, e nemmeno di studio e di approfondime11to: non entrano - né possono farlo con le attuali leggi e con l'attuale organizzazione - nel merito (inteso come valutazione di necessità e di effetti) dei vari pro·vvedimenti finanziari che ricadono nella loro sfera di competenza; si limitano a svolgere funzioni operative e di controllo giuridico contabile. Un discorso analogo può essere fatto per gli organi dipendenti dal Ministero. delle Finanze, costruiti, si può dire, intorno ad un sistema tributario p·esante e macchinoso. Questi organi, dalle Intendenze di finanza agli Uffici doganali, dagli Uffici delle imposte dirette agli Uffici tecnici erariali, eccetera, si occupano esclusivamente del·le questioni di loro diretta competenza - e anch'essi, con le attuali leggi e l'attuale organizzazione, non potrebbero fare di più - senza valutare e tanto meno approfondire gli effetti economici, che pure sono rilevanti, della loro attività. Diverso è il discorso per l'orga11izzazione periferica, se così si può denominare, del Ministero del bilancio e della programmazione economica. Tale organizzazione è basata essenzialmente st1i Comitati regionali per la programmazione econo,mica, organismi incaricati di curare l'articolazione regionale del,la programmazione. In linea teorioa, il p·rincipio che ha ispirato la loro costituzione e la loro struttura può essere consi., derato valido. Infatti, tali Comitati - dei quali fanno parte i Presidenti delle Giunte Provinciali, i Sindaci dei Comuni capoluoghi di provinci~ e rappresentanti di altri organismi locali - dovrebbero realizzare un equilibrio fra le impostazioni centrali e quelle periferiche e, ancora, fra le scelte statali e quelle dei poteri pubb·ljci minori e -del mon1 do del lavoro e d,ella produzione. · Purtroppo, sul piano pratico, questa impostazione non può non 101 Bibiiotecag inobianco

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