Vittorio Barbati politica non sarebbe giustificata. E ciò fa· po,rre l'accento su un altro vitale equilibrio, che no11può essere perduto·_ di vista: l'equilibrio monetario che rischia di essere comprom,esso -da· un eccessivo drenaggio, di mezzi da parte del settore pubblico. Infatti, tale settore si procura i mezzi di cui ha bisogno mediante la pressione trib-utaria e l'indebitamento. Sia la p,rima che il secon,do hanno oggi raggiunto, dei livelli che si avvicinano ad un punto critico. Spingendo, trop·po a fon.do, sia per l'una che p-er l'altro, il ped·ale dell'acceleratore, si rischia o di inaridire le fonti di finanziamento per le attività produttive, con inevitabili e nega- - tive conseguenze deflazionistiche, o ,di mettere in moito una spirale inflazionistica aln1eno altrettanto pericolosa. È evidente che l'attuazion·e dei provvedimenti destinati a scongiurare tali p·ericoli ed a garantire un adeguato, equilibrio monetario può rientrare solo nella sfera di competenza -dei po,teri centrali. Ed è· altrettanto evidente che, per conciliare tale esig·enza con quelle delle autonomie locali, è indispensabile mettere in o·p·era sistemi di coordinamento molto più efficienti di quelli attuali. Come si è fatto notare in un precedente artico1o, apparso su questa ' . rivista 1 , l'organizzazione centrale dello Stato è· caratterizzata da una rigida ripartizione a comparti,menti stagni, che si presta ben poco· - a voler essere ottimisti - a soddisfare le esigenze -del coordinamento e della programmazione. La stessa impostazione negativa si riscontra nelle strutture degli organi ·p·eriferici stat·ali. Questi, infatti, operano nei loro settori di competenza specifica, praticamente· avulsi gli uni dagli altri, o al massimo con scarsi collegam·enti, spesso più fo·rmali che sostanziali. È il caso di precisare questo punto. I collegamenti che hanno luogo nell'·apparato, periferico dello Stato possono essere ricon,dotti, nelle grandissime linee, a due categorie essenziali: collegamenti che potrebbero essere definiti « operativi », attuati mediante organismi collegiali - come commissio,ni, comitati, eccetera, costituiti co,11fini specifici e composti da rappresentanti dei vari organi interess,ati - che presentano gli stessi inconvenienti cui dànno luogo i consimili organismi centrali; collegamenti di p-revalente natura « giuridico-formale », derivanti più che altro dall'applicazione di leggi e regolamenti che prescrivono ·determinate successioni di atti formali e di controlli. È chiaro che tale impostazione, prevalentemente passiva,· non può essere considerata rispondente ai nuovi compiti di propulsione, di indi1 VITTORIO BARBATI, Dall'Esecutivo all'Operativo, « Nord e Sud », aprile 1970. 100 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==