Nord e Sud - anno XVII - n. 125 - maggio 1970

Il Patto violato elusione del Trattato di pace con l'Austria, al fine di assicurare le linee di collegamento con le truppe ivi dislocate (ed infatti il Trattato di Varsavia fu stipulato proprio il giorno prima che fosse firmato il Trattato di pace col governo austriaco); 3) estendere, infine, i vincoli militari a tutti i paesi del blocco, poiché sia l'Albania che la Gennania orientale erano rimaste fuori del sistema degli accordi bilaterali. Tutte misure destinate, come si vede, a rafforzare l'alleanza militare, quale garanzia dell'unità politica dei paesi socialisti. I dirigenti sovietici diedero prova di grande tempismo; difatti, nonostante tutte le precauzioni, la crisi del mondo comunista non tardò a scoppiare ed il Patto si rivelò subito di grande utilità. I primi accenni di crisi si ebbero in Polonia, dove il governo sovietico si servì delle truppe che vi stazionavano in base agli accordi di Postdam per fare pressione sul governo e sul partito comunista polacco. Benché il braccio di ferro si risolvesse a sfavore del Cremlino, il pericolo di uno scontro armato fu scongiurato. La crisi polacca ed i prodromi della rivolta ungherese indussero il governo sovietico ad esporre i nuovi orientamenti che avrebbe seguito nei rapporti con gli alleati, nella fa1nosa dichiarazione del 30 ottobre 1956. Relativamente al problema delle truppe di occupazione, il documento affermava: « Al fine di assicurare la reciproca sicurezza dei paesi socialisti, il governo sovietico è pronto ad esaminare con gli altri stati socialisti firmatari del Trattato di Varsavia la questione delle truppe sovietiche che si muovono sul territorio dei suddetti paesi ( Ungheria, Polonia e Romania, n.d.a. ). Con questo il governo sovietico parte dal principio generale che la dislocazione di truppe di questo o quello Stato, firmatari del Trattato di Varsavia, sul territorio di un altro paese pure firmatario del Trattato di Varsavia, avviene per accordi fra tutti i firmatari e soltanto col consenso di quello Stato sul cui territorio, per sua richiesta, sono dislocate o si pensa di dislocare queste formazioni militari» 7 • Tale dichiarazione, lungi dal bloccare lo scoppio della crisi, finì, forse, per accelerarne l'evoluzione. Non ci attarderemo nella ricostruzione degli avvenimenti ungheresi, ma ci limiteremo a sottolineare due elementi, che contribuiscono, a nostro avviso, a far luce sulla natura del Patto di Varsavia. Il primo è che i sovietici, pur intervenendo in Ungheria da soli, senza l'ausilio degli alleati (come è invece accaduto per la Cecoslovacchia), non rinunciarono ad invocare la copertura giuridièa del Trattato di Varsavia. L'altro elemento degno di attenzione è che l'intervento fu attuato, nonostante che il governo legittimo di Imre Nagy avesse fin ~al 1 ° novembre, informato l'Unione Sovietica e l'ONU della 7 « Relazioni Internazionali », n. 44, 1956, pag. 1334. 91 ·BibliotecaGino Bianco

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