Enrico Vitiello derivante dal riarmo della Germania, ma la minaccia rappresentata dal revanscismo tedesco non era che un pretesto. Infatti, l'ingresso della RFT nella NATO non poteva di per sé alterare l'equilibrio militare tra i due blocchi, in modo da rendere necessarie contromisure così radicali. D'altronde, bisogna sottolineare che, benché la NATO fosse stata costituita nel 1949, i sovietici per sei anni non avevano sentito l'esigenza di dar vita ad un'alleanza militare da contrapporre a quella occidentale. Ciò significa evidentemente che essi ritenevano il sistema difensivo creato in Europa orientale capace di reggere il confronto con gli avversari. Tale sistema si basava su di una serie di trattati bilaterali che stabilivano l'obbligo di assistenza reciproca in caso di aggressione militare. Fra il 12 dicembre 1943 (Trattato URSS-Cecoslovacchia) e il 15 aprile 1949 (Trattato Ungheria-Cecoslovacchia) fu intessuta una rete di 21 trattati 2 • Si era dunque di fronte ad un sistema difensivo multilaterale, di fatto anche se non formalmente, poiché grazie a questo intreccio di trattati, in caso di guerra, tutti i paesi si sarebbero trovati al fianco dell'aggredito. I sovietici, sfruttando i sentimenti antitedeschi assai diffusi nelle popolazioni vittime dell'espansionismo hitleriano e servendosi di condizionamenti politici ed economici, non avevano avuto difficoltà ad imporre la loro tutela militare sulle novelle « democrazie popolari ». L'Armata Rossa, che, alla fine della guerra, occupava quasi tutti i paesi dell'Europa orientale, aveva contribuito in misura determinante all'ascesa dei comunisti. Già nel periodo dei governi di coalizione, i comunisti erano riusciti ad assicurarsi, grazie all'appoggio dell'URSS, il controllo dei Ministeri chiave (Interni, Difesa, ecc.) e, di 'conseguenza, il controllo della polizia e dell'esercito 3 • Quando poi i comunisti si assicurarono il monopolio del potere, i sovietici promossero la riorganizzazione della polizia e delle forze armate e riuscirono a collocare nei posti più importanti uon1ini di propria fiducia. Sicché nelle alte sfere militari delle « democrazie popola•ri» soprattutto nei primi anni del dopoguerra, si trovava un gran numero di ufficiali che avevano servito nelle forze arn1ate dell'URSS e spesso, addirittura, ufficiali di cittadinanza sovietica. Uno dei casi più clamorosi è quello della Polonia, dove, secondo le rivelazioni di un giornale polacco, lo « Zycie i Misl », fino al 1956 la metà degli ufficiali erano sovietici. Inoltre, il Maresciallo dell'URSS, Rokosso,vsky, nel 1949 fu nominato addirittura Ministro della Difesa 2 Il loro numero si ridusse a 14 dopo l'espulsione della JugoS,lavia dal Cominform e la denuncia dei trattati stipulati. col governo di Belgrado. 3 La sequenza delle fasi, attraverso cui i comunisti giunsero al potere è descritta da H. SETON-WATSON in The pattern of cammunist revalutian, Londra, Methuen, 1960. 88 BibliotecaGino Bianco
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