FRONTIERE Il Patto violato di Enrico Vitiello « Il progetto del nostro trattato è basato sul principio del rispetto per la sovranità nazionale e del non-intervento negli affari interni, che è la base della politica estera perseguita da tutti i paesi qui raippresentati » (dall'intervento di Bulganin alla conferenza di Varsavia, l'll maggio 1955). Quindici anni orsono, il 14 maggio 1955, i rappresentanti degli Stati comunisti dell'Europa orientale, ad eccezione della Jugoslavia, convenuti a Varsavia per discutere i problemi della sicurezza europea, firmarono un Trattato di Amicizia, Cooperazione e Assistenza Reciproca 1 : era nato il Patto di Varsavia. Da parte sovietica, l'avvenimento fu collegato ufficialmente alla ratifica degli accordi di Parigi del 23 ottobre 1954, che prevedevano l'ingresso della Germania occidentale nella NATO. Dopo aver protestato presso i governi occidentali, in occasione della stipulazione di tali accordi, i sovietici convocarono una conferenza per elaborare un sistema di sicurezza europea, che svolse i suoi lavori dal 29 novembre al 2 dicembre. Gli occidentali, benché invitati, disertarono la riunione. Nell'approssimarsi della ratifica degli accordi di Parigi, la Tass rese noto che i rappresentanti dei governi dell'Europa orientale, riunitisi a Mosca, auspicavano la conclusione di un Trattato di cooperazione e preannunciavano la costituzione di un comando militare unificato. Gli accordi di Parigi furono ratificati, nonostante le minacce, il 7 maggio 1955. La reazione dei sovietici fu duplice. Da una parte, denunciarono i trattati di amicizia che li legavano a Francia e Gran Bretagna dal tempo della guerra, dall'altra presero l'iniziativa di convocare la conferenza che diede vita al Patto di Varsavia. Nei discorsi degli intervenuti e nei documenti ufficiali della conferenza, si pose l'accento sul pericolo 1 Il testo completo del Trattato è in• « Relazioni Internazionali » n. 21, 1955, p. 559. 87 BibliotecaGino Bianco
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