Editoriale Conzunque sia, oggi gli Stati Uniti sono travagliati da una profonda crisi di turbamento della coscienza nazionale: n1otivi pacifisti e motivi isolazionisti si intrecciano fra loro, nobili nelle loro radici emotive i pri1ni, grettamente egoistici nelle loro radici nazionalistiche i secondi; e gli uni e gli altri, intrecciandosi, hanno animato appunto la protesta contro l'intervento in Canzbogia, che si vuole essere stato deciso in seguito a pressioni militaristiche. Pacifismo, isolazionismo, nazionalismo, militarismo sono u1nori che circolano, si confondono, si contrappongono ed alla fine si co1npongono nel crogiuolo di un'opinione pubblica allenata ai contrasti della de1nocrazia. Ma questa opinione pubblica si trova oggi di fronte ai grandi e gravi problemi che la responsabilità di potenza mondiale pone agli Stati Uniti; e che sono problemi di scelte che non se1npre e 1nagari quasi mai possono essere indolori: di scelte che sono certo più difficili per una grande potenza che si regge con il sistema de1nocratico di quanto non lo siano per una grande potenza che non deve fare i conti con le reazioni della pubblica opinione. Ed allora, di fronte a questa crisi che agita e che tormenta la pubblica opinione negli Stati Uniti, il democratico europeo deve saper scegliere un atteggiamento responsabile, deve riflettere più che manifestare o quanto meno riflettere prima di manifestare. Il punto di partenza per questa riflessione a noi sembra che debba essere questo: a filo di logica non si può volere in pari tempo la pacificazione nel Sud-est asiatico e la capitolazione degli Stati Uniti nel Sudest asiatico; e non si può volere in pari te1npo una soluzione negoziata del conflitto indocinese ecl una soluzione militare che abbia come suo epilogo una Dunkerque indocinese, o peggio una Dien1 Biem Phu degli Stati Uniti. Di qui la considerazione che coloro i quali partecipano a manifestazioni di piazza contro gli Stati Uniti, se vogliono veramente la pace, hanno il torto di non ricordare: 1) che la neutralità del Cambogia e del Laos è stata compron1essa dalle infiltrazioni comuniste; 2) che gli Stati Uniti stavano adoperandosi e continuano ad adoperarsi per << segnalare » - attraverso il ritiro delle loro truppe già iniziato e co4 munque preannunciato per scadenze precise e per contingenti rilevanti - la loro disponibilità a soluzioni negoziate del conflitto indocinese; 3) che nel Vietnam gli Stati Uniti si sono fatti coinvolgere direttamente in questo conflitto nel quale altre potenze hanno avuto e sembra che abbiano ancora interesse a coinvolgerli. Se poi queste considerazioni sui fatti non fossero convincenti ve ne sono altre che riguardano non i fatti accaduti ma le conseguenze dei fatti che potrebbero accadere: una capitolazione degli Stati Uniti, am5 BibliotecaGino Bianco
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