Nord e Sud - anno XVII - n. 125 - maggio 1970

Roberto Sanseverino mazione del capitale fisso e per mantenere un tasso costante di incren1ento del reddito, sono necessari investimenti sempre n1aggiori e più inten.sivi. La produttività, nel corso del ciclo innovativo normale, è decrescente. Il capitale si accoppia a manodopera sempre meno qualificata. Quella migliore è la prima ad essere impiegata; quindi si vanno occupando via via forze di lavoro sempre meno addestrate professional1nente (ovviamente tale principio non va generalizzato, ma deve essere interpretato tenendo conto dei periodi in cui la compensazione di crescenti opportunità tecnologiche è scarsamente operante). Negli anni passati si è utilizzata ]a manodopera più preparata, la cui produttività evitava agli industriali una quota troppo alta di investimenti e con1pensava questi ultimi più che proporzionalmente. Si è rilevato infatti per 11 decennio 50-60 una bassa dinamica nel volume degli investimenti, cui hanno fatto certamente riscontro quote di profitti abbastanza alte. I profitti potevano rimanere alti proprio perché la situazione della produttività consentiva di non utilizzarli in larga rnisura per gli autofinanziamenti. È chiaro che le condizioni sono oggi cambiate. La più contenuta produttività richiede capitale impiegato più intensivamente ed in n1aggior quantità. Se questo è il quadro nel quale ci si muove, una politica creditizia di tipo tradizionale non è più sufficiente. In fase di surriscaldamento una politica del genere riesce abbastanza bene a ridurre la domanda di consumi, ma contemporaneamente riduce anche gli investimenti che invece, come si è visto, dovrebbero crescere, vi~to che anche durante la fase di ascesa del ciclo essi sono insufficienti. La manovra sulla quantità di moneta a disposizione agisce sulla domanda per consun1i e su quella per investimenti, ma consumi ed investimenti, anche se n1ossi nella stessa direzione, non procedono affatto simn1etrica1nente né seguono le stesse strade. La domanda per consumi si adegua con una certa immediatezza alle disponibilità di reddito sia in senso positivo che in senso negativo. Al coFttrario gli investimenti hanno una velocità d'abbrivo molto più lunga: con gran difficoltà e dopo molto tempo cambiano tendenza. Quando infatti le condizioni della politica monetaria inducono a restringere i programmi dj investimento ed a disinvestire, le ripercussioni di tale processo incidono su un lungo periodo di te1npo e provocano effetti moltiplicativi in tutto il paese. L'inversione di tendenza non sarà allora così semplice come sarà stato il colpo di freno, e le strutture del capitale fisso, e quindi del sistema economico, risentiranno pesantemente della interruzione nell'accumulazione di risorse. 60 BibliotecaGino Bianco

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