Nord e Sud - anno XVII - n. 125 - maggio 1970

Enzo Vellecco grammatico con una scadenza temporale definita, per due principali ordini di ragioni. Anzitutto perché un programma così concepito non è di per sé un atto decisionale ( anche se sancito dalla approvazione per legge da parte del Parlamento) e in secondo luogo perché la sua durata si rivela in ogni caso inadeguata a risolvere i singoli problen1i che richiedono, ciascuno, impegni per tempi diversi. Più utile sarebbe quindi, secondo Saraceno, l'adozione di un programma-verifica a scadenza più breve (uno o due anni) nel quale si procedesse ad un accertamento sulla evoluzione reale del sistema rispetto all'andamento preconizzato. Ciò consentirebbe di mettere in atto, di volta in volta, i provvedimenti necessari per affrontare i problemi che sono sul tappeto, partendo dallo stato effettivo del loro grado di soluzione, nel momento considerato. Arricchite da un contorno di spunti e di considerazioni molto significativi su taluni aspetti della nostra politioa di piano, le tesi di ordine metodologico ~engono conforta te da una serie di esempi tratti dall'esperienza italiana. Ne risulta con grande evidenza che la politica economioa del paese ha continuato a svolgersi in base a determinate esigenze e con determinati processi, scarsissima, o nulla del tutto, essendo stata l'incidenza del programma sulle decisioni prese. Di modesta utilità si sono rivelate, pertanto, le discussioni intorno al programma stesso, le lunghe procedure per la sua compilazione e per l'approvazione da parte del Parlarnento. È questa, in fondo, la ragione dell'affievolimento ·di interesse per il nuovo programma 1971-75. Mentre in rea.ltà è cresciuta la consapevolezza della necessità, per la nostra economia, di uno sviluppo equilibrato e quindi di interventi globali che valgano ad eliminare le contraddizioni e le tensioni scaturite dal non aver adottato, anche molto pri•ma che si cominciasse a parlarne, una politica di piano. Le considerazioni di Saraceno sono improntate alla volontà di venire a capo di un sistema di conduzione della politica economica che garantisca l'efficacia necessaria al conseguimento di determinati obbiettivi anche di lungo periodo, sgomberando il terreno da certe nebulosità concettuali che hanno fatto, in passato, da schermo per nascondere il vuoto. Tra le obbiezioni e le risposte che, nella generale attenzione per le tesi di Saraceno, da più parti si 1sono levate, pa•rticolare interesse sembrano rivestire le affermazioni di Giorgio Ruffolo 2 • L'ex 2 Le tesi di Giorgio Ruffolo sono tratte dall'inchiesta: Come rianimare la Programmazìone, aipparsa sul numero di febbraio 1970 della rivista « Successo». 26 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==