Il progra,nmatore deluso dispone il Governo per condurre una politica economica che intenda perseguire determinati obbiettivi, come quello della piena occupazione, e se ne indicavano i rimedi, che consistevano anzitutto nell'adozione di strumenti fiscali. Venivano inoltre analizzati i reciproci effetti che possono derivare dall'attuazione ,di misure monetarie e fiscali e cornunque dall'adozione di una serie di provvedimenti che, opportunamente concertati tra loro, consentono la necessaria elasticità della manovra, riducendo al minimo il rischio di effetti non desiderati. Si es,aminavano, nel rapporto, anche le qualità e le manchevolezze dei documenti di politica economica che attualmente il Governo presenta al Parlan1ento e si formulavano in proposito proposte molto utili. E•ra, come si vede, un documento imp~ontato ad una franchezza inconsueta e in ogni caso appariva evidente la sua importanza. A considerarlo oggi, meraviglia soltanto la scarsa diffusione che se n'è data e la disattenzione pressoché generale nella quale lo si è voluto far passare: una disattenzione che appare ancora più ingiustificata se la si conf~onta con il largo clamore ufficioso che invece è stato sempre riservato ad ogni documento sulla programmazione. Questo diverso atteggiamento delle sfere responsabili della condotta economica, di fronte a documenti che contengono precise indioazioni operative, rispetto a quello che si assume verso i « programmi » che esprimono ampi disegni di carattere generale, lascia adito ad un certo sospetto: si pot,rebbe pensare che risulti gradito ed accolto solo quello che non è strettamente impegnativo. Un episodio analogo è infatti accaduto anche più recentemente. Nel marzo scorso alcuni organi di stampa hanno pubblicato ampi stralci ,di un « Rapporto preliminare sulle prospettive ed i problemi dell'econo1nia italiana », redatto dal co1nitato tecnico-scientifico della progra111mazione su richiesta del Mini,stero del Bilancio. In questo rapporto si analizzava la situazione venutasi a determinare a seguito della conclusione delle vertenze sindacali d'autunno e, dopo un'analisi delle cause che hanno determinato la lievitazione dei prezzi, si indicavano alcune linee operative per contenere al massimo un loro ulteriore aumento. Venivano formulati, inoltre, rilievi sulla condotta delle autorità 1nonetarie e si sollecitava una azione di sostegno degli investimenti, in cont·rasto con una condotta restrittiva della politica monetaria e fiscale. Le notizie sul « rapporto » sono rimaste però allo stato di indiscrezioni giornalistiche, trapelate in ma:niera frammentaria e pro23 BibliotecaGino Bianco
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