Napoli e la sua regione tali che attirano le scelte di localizzazione degli investimenti nelle industrie di avvenire: la disponibilità di efficienti e qualificate strutture universitarie e soprattutto la disponibilità di efficienti e qualificati centri di ricerca scientifica. E a questo punto, nel momento di concludersi, il nostro discorso sull'industrializzazione della regione si ricongiunge al nostro discorso sulle funzioni metropolitane che a Napoli potrebbero e dovrebbero çompetere ed in particolare si ricongiunge al discorso suHe nuove funzioni che si potrebbero e dovrebbero esaltare a Napoli per qualificarla come un polo rappresentativo del sistema metropolitano del nostro paese. Siamo stati noi i primi a parlare di area della ricerca scientifica. Ne abbiamo parlato nel 1964 per Napoli. Ne abbiamo riparlato ogni anno, e magari ogni mese, per Napoli, per dotare Napoli di una funzione altamente qualificata e qualificante, la funzione di metropoli della ricerca a servizio di tutto il Mezzogiorno e nel del Mezzogiorno soltanto. Abbiamo incontrato il consenso della pubblica opinione; e tuttavia, la nostra proposta è rimasta sospesa, neutralizzata, dalla inerzia della classe politica napoletana. Intanto aLtre città hanno realizzato l'area deUa ricerca a servizio di tutto il Mezzogiorno e non del Mezzogiorno soltanto. alla televisione. Ma Milano ha trovato una formula per concedere gratuitamente i terreni a quei centri di ricerca che si fosisero dichiarati disponibili per atterrare a Gorgonzola; e a Napoli, invece, si è disputato e si disputa sull'ubicazione dei terreni, sul fitto dei terreni, sul tipo di convenzione da negoziare con i,l CNR, sui rapporti fra l'area della ricerca e l'università. Nel frattempo, non •se ne è andato soltanto Pesaola e non •se ne andrà soltanto Altafini. Nel firattempo, Liquori se ne è andato; e Buzzati Traverso se ne andato; e si è aggravata la crisi del Laboratorio Internazionale di Genetica e di Biofisica, preso nella tenaglia degli amministratori che non hanno saputo garantirgli una sede dignitosa e dei contestatori che volevano farne una base operativa di non si sa bene quale « rivoluzione culturale». Dal canto suo, Caianiello è riuscito ad ottenere solo una sistemazione provvisoria, a Nicolaus sono stati decurtati i fondi per portare avanti le sue ricerche e Monroe ha lanciato un appello dalle colonne .del «Mattino», ma non ha ancora ricevuto la risposta che la classe politica ha il dovere di dare ai problemi che Monroe ha sollevato. O meglio, questa risposta soltanto noi abbiamo cominciato a darla, con l'interpellanza che il collega Gunnella ed io abbiamo presentato ai primi di aprile, sollecitando un intervento straordinario per l'Università meridionale e richiamando l'attenzione dei ministri competenti sulla considerazione che la vicenda dell'area napoletana della ricerca scientifica comincia a ricordare molto da vicino la 121 BibliotecaGino Bianco
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