Napoli e la sua regione funzione residenziale nella nostra città, sono quelle che sono; e devo ammettere che anche il centro-sinistra ha le sue colpe. Come ho detto alla Camera, quando si è discusso in aula di Napoli e della sua funzione residenziale, compromessa dalla speculazione edilizia, l'amministrazione di centro-sinistra è vissuta fra molte e gravi difficoltà, le quali in buona parte sono addebi1tabili, più ancora che alle divisioni interne dei socialisti, alle ambiguità di comportamento dei gruppi dominanti della Democrazia cristiana, perché fra questi gruppi sono penetrate più profondamente le ramificazioni del laurismo, sopravvissute fiorenti al rinsecchimento del tronco. Ci sono, quindi, problemi di potatura, per così dire; problemi di potatura che riguardano anz1tut,to la Democrazia cristiana, ma non soltanto la Democrazia oristiana e non soltanto la Democrazia cri·stiana a livello napoletano. È necessaria la volontà politica nei partiti di centro-sinistra di produrre lo sforzo necessario per disinnescare il meccanismo di corruzione montato a suo tempo dalle consorterie che hanno governato o meglio sgovernato la città. E qui interviene una considerazione sul piano regolatore: se questo che il centro-sinistra ha approvato potrà consentirci di garantire la città da nuovi misfatti edilizi ed in pari tempo potrà consentire di avviare il risanamento e il riordinamento della funzione residenziale, nei quartieri alti e nei quartieri dei bassi, nei quartieri panoramici e nei quartieri periferici, allora noi potremo dire un giorno di avere messo riparo alle colpe della nostra generazione e di avere fatto fronte, sia pure tardivamente, ai nostri doveri; ma se invece noi consentiremo che il nuovo piano regolatore sia maltrattato, come è stato maltrattato il vecchio, allora saremo condannati e avremo meritato di essere condannati da quelli che verranno dopo di noi e che comunque ci auguriamo siano migliori di noi. Riordinare e risanare la funzione residenziale; e, al servizio di una riordinata e r-isanata funzione residenziale, riordinare e risanare anche la funzione commerciale. Penso anzitutto alle attività di intermediazione camorristica, che alterano i rapporti fra i produttori delle campagne e i consumatorii della città; e penso pure alle minute attività commerciali che si svolgono ai confini dei vicoli con la strada o peggio ai confini del basso con il vicolo e costituiscono il rifugio di tanti disoccupati e sottoccupati che mediante queste attività riescono a vivere o, meglio, riescono a sopravvivere, a bassi livelli di produttività e di remunerazione reale. Si tratta di eliminare gli intermediari camcrristici e si tratta di trasferire gradualn1ente ad attività meno precarie e più stabili coloro che sopravvivono arrangiandosi nei commerci minuti. E si tratta soprattutto di predisporre tutte quelle moderne forme di conveniente dis,tribuzione dei prodotti, e specialmente dei prodotti di alto consumo, che consen117 ·BibliotecaGino Bianco
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