Nord e Sud - anno XVII - n. 125 - maggio 1970

Rocco Palestra 2240; ma è da credere che in queste cifre siano comprese tutte le biblioteche degli Stati Uniti e non solo quelle municipali. Bisogna sottolineare il fatto, che fu solo l'azione di gruppi ristretti ad indurre i municipi a fondere le biblioteche; si trattava di gruppi composti da persone interessate alla scuola, all'istruzione degli adulti, alla diffusione della cultura; né va sottovalutata l'azione di gruppi fe1nminili. Come è stato giustamente detto, questo è un caso nel quale « l'offerta ha causato la domanda e non viceversa ». È stato anche notato che il contributo fornito dalle associazioni di lavoratori è stato piuttosto scarso. Un'azione importante fu esercitata dai filantropi. Molti donarono somme anche cospicue per la costruzione di edifizi apposHi. Come è stato detto, « molte biblioteche sono edifizi eretti per perpetuare la memoria di un brav'uomo ». Ma questi bravi uomini hanno, oltre tutto, creato spesso edifizi dignitosi che continuano ancora oggi a dare lustro a centri comunali che, ancora più spesso, non ne hanno alcuno. Il più importante tra i filantropi fu Andre,.v Carnegie. Egli cominciò col donare nel 1881 una b.p. alla cittadina di Dunfermiline, in Iscozia, dove era nato; quando nel 1919 morì, ne aveva donate, negli Stati Uniti e nel Canada, ben 2.505. È da ricordare, a proposito delle donazioni, l'importanza della legge che negli Stati Uniti consente di detrarre dal reddito lordo annuo l'importo totale della donazione, nel pagamento delle imposte, sia statali sia federali: così che il reddito imponibile ne viene diminuito di altrettanto (e in regime di imposta progressiva proporzionale una possibilità del genere non viene trascurat_a). Nel 1958 vi erano negli Stati Uniti 7.477 b.p.; da allora il loro numero è ancora aumentato, tanto che, secondo alcuni dati deH'ALA, la popolazione che poteva usufruire dei loro servizi era di 181 milioni, il numero degli utenti registrati di 52 milioni e quello dei volumi consultati o prestati di 842 milioni. Un così grande complesso d'istituti e di utenti non potrebbe funzionare senza un corpo di bibliotecari efficienti e ben addestrati. Alcune università si sono pertanto preoccupate di istituire corsi adeguati e relativi diplomi per coloro che desiderano fare i bibliot~cari di professione. Questi corsi sono articolati come in qualsiasi altra facoltà, in quattro gradi con quattro diplomi distinti: il baccalaureato, il master, il certificato di studi avanzati ed il dottorato (Ph. D.). Le materie del corso sono più di una trentina: fra le altre, l'amministrazione delle biblioteche, che non si limita agli aspetti contabili, ma approfondisce molti problemi della gestione; la guida del libro per bambini; la letteratura per adolescenti; cataloghi e classificazioni; l'educazione degli adulti e le biblioteche; pubblicazioni governative (il go102 BibliotecaGino Bianco

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