.. Argomenti , ed 01 rganico disegno 1 • Invece, nel nostro paese, l'entrata è affidata ad un dicastero e la spesa ad un altro. E ciò, senza ,dubbio, riduce l'efficacia di un'impostazione ,che, pur nella diversità dei prob1emi che caratterizzano i due aspetti dell' 1 attività finanziaria statale, ,dovrebbe essere unitaria. Né, a tale situazione, si riesce a,d ovviare con il terzo ministero, quello del Bilancio e della programmazione econo1nica, che dovrebbe coordinare fra loro le attività dei ,dicasteri delle Finanze e del Tesoro, collegandole, nello stesso tempo, alle attività degli altri min~- steri ed in ·particolare di quelli economici. Già per se stesso questo meccanismo è troppo macchinoso, per poter realizzare in modo adeguato i suoi obiettivi, anche perché genera non lievi sovrap 1 posizioni di competenze. Tali sovrap,posizioni, sempre dannose anche nei meccanismi ben congegnati, so,no aggravate, in questo caso, dal fatto che l'organo incaricato ,di i1mpo1stare e oontrollare, all'interno dell'amminis,trazione attiva, .le attività finanziarie statali - il cosi1 ddetto « sistema delle Ragionerie », che ha il suo fulcro nella Ragio,neria Generale dello Stato dalla quale dipen,dono le Ragionerie Centrali distaccate presso i vari ministeri - non fa capo,, ,come sarebbe logico, al mini 1stero di coordinamento, e cioè al Ministero 1 del Bilancio e ,della p,rogrammazione economica, ma il Mini,stero, del Teso,ro.· È evidente che - indipendentemente dall'efficienza 1degli organi che lo co1 mpongono - il sistema finanziario statale, oltre ad essere troppo pesante e co1 m•plicato, non appare nemmeno ben equilibrato nelle sue com.po1 nenti, sia centrali che periferiche. E questo no1 n p1 uò certo essere considerato• un fattore di ordine in un settore che, per la sua vitale importanza, dovrebbe essere contrassegnato da un cooiidinamento estremo. Se si procede, seguendo .Io stesso filo, (e naturalmente con la stessa concisione), a co,nsiderare le attività dei ministeri economici, si p·ossono rilevare altre contraiddizio,ni ,del sistema statale. Prima, p·erò, è necessario ,aprire un'altra breve parentesi. Con la dizione « ministeri eco1 nomici » si so·no1 vo,luti indicare qui quei dicasteri ai quali è attribuita una funzione economica nettamente prevalente. Non si è voil,uto dire - e •ciò sarebbe stato assurdo - che essi so,li svo1 lgono tale funzione: tutti i ministeri, anche ·se i loro fini p,revalenti so,no di tip·o differente, svolgono ·attività che hanno• rilevante i,mportanza, in modo diretto o, indiretto, nel contesto dell'economia nazio,naile. D'altro,nde-, anche i ministeri econo,mici co,ntribuiscono molte volte alla realizzazion,e di obiettivi ,diversi ,dai loro fini istituzionali. E proprio nell'assolvi1nento di queste funzioni concomitanti si può indivi,duare un'altra carenza del nostro sistema statale: questo non è or87 BibrotecaGino Bianco -
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