L'affare Patrascanu I cla circa un decennio, si è accentuato nel corso degli ultimi an11i, sotto l'impulso di Nicolae eeausescu che si è sforzato di presentare al paese il partito comunista quale fo.rza genuinamente nazionale, continuatrice delle migliori tradizioni del paese. Per questo eeausesct1, riabilitando Patrascanu, non ha fatto solo un atto di giustizia, ma ha compiuto anche un atto politico. Senza negare i meriti di Gheorgl1iu-Dej, Ceausescu non l1a esitato a denunciare la parte che ebbe il suo, precedessore nell'eliminazione di Patrascanu: ponendosi come continuatore della politica nazio11ale di Gheorghiu-Dej, egli ha voluto però collegarsi direttamente a Patrascanu, vero precursore del « comunismo nazionale », lasciando trasparire il significato antisovietico del suo gesto. Al tempo stesso la riabilitazione di Patrascanu ha offerto a eeausescu l'opportunità di liberarsi dei sostenitori più tiepidi della sua linea e di relegarne altri a funzioni secondarie. Alexandru Draghici, cl1e aveva avuto una parte di primo piano nell'eliminazione di Patrasca11.u e che già aveva dovuto abbandonare nel '65 il Ministero degli Interni, è stato estromesso dalla segreteria del e.e. e dalla vicepresidenza del Consiglio dei Ministri. Nei suoi riguardi eeausescu è stato estremamente duro: « Draghici ha dichiarato alla sessione del e.e. che nell'attività dei servizi di sicurezza la messinscena, le costrizioni morali e le provocazioni sono ammesse. Egli ha affermato che la polizia borghese si è comportata allo stesso modo con i comunisti. È questo un affronto alla nostra etica. Draghici ha trattato i comunisti così co1ne li aveva110 trattati gli organi della polizia borghese ». OJtre a Draghici, sono stati chiamati in causa, in questa generale resa dei conti, anche gli esponenti ctella « vecchia guardia » che conservavano posti di responsabilità all'interno del partito. Apo,stol, Bodnaras e Stoica, che al tempo del processo a Patrascanu erano membri dell'Ufficio Politico, hanno dovuto fare una sorta di a11tocritica e riconoscere di non essersi accertati del fonda1nento delle accuse e di non essersi opposti alle manovre di Gheorghiu-Dej. Ciò non è bastato a scagionarli, poiché « il principio della direzione collettiva implica una responsabilità solidale cli tutto il gruppo dirigente per tutte le decisioni che si prendono e contemporaneamente presuppone la responsabilità perso 1 nale di ciascuno per tutto ciò che si decide » 11 • La decisione del X congresso del P.C.R. di escludere dal C.C. Apostol e Stoica, come pure l'altra decisione in forza della quale, nel dicembre '67, Apostol dovet~e rinunciare alla vice-presidenza del governo e Stoica dimettersi dalla carica di Capo ,dello Stato, potrebbero essere entrambe collegate all'affare Patrascanu. 11 Hotarirea, op, cit., pag. 71. 73 iblioteca Gino Bianco -
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