Enrico Vitiello Tuttavia, la co1 mmissione d'inchiesta nominata dal partito, in 17 mesi di attività, non riuscì a raccogliere alcun elemento a carico di Patrascanu. Ciò no1 nostante, egli fu mantenuto in stato di arresto e continuò ad essere interrogato prima dai servizi segreti d'info 1rmazione e poi dagli organi di sicurezza del Ministero degli Interni. Le indagini giunsero· ad un punto morto e ci si rese conto che insistere sulla stessa linea non avrebbe dato alcun frutto. Allora fu lo stesso Gheorghiu-Dej ad indicare in quale direzione occorreva muoversi: il 6 dicembre 1949, fu reso noto il discorso del segretario· del partito che ,definiva Patrascanu, senza fornirne le prove, un agente dello spio,naggio anglo-americano. Ma anche nel nuo•vo, corso 1 impresso alle indagini, la posizione di Patrascanu apparve irreprensibile. Gheo,rghiu-Dej comi11ciò ad essere impaziente. Nel maggio '52 egli attaccò il ministro degli Interni, Georgescu, che « dopo, quattro anni non ha po·rtato a termine le indagini circa l'attività controrivoluzionaria e spionistica di Patrascanu e Kofler ». Alexandru Graghici p,rese il posto di Georgescu, che sarebbe stato di lì a poco, epurato insieme ad Ana Pauker e Vasile Luca. Fu costituita una nuova commissione d'inchiesta alle dirette dipendenze del Ministro, commissione che po•rtò a termine il proprio• lavoro il 18 marzo 1954. L'Ufficio Politico del PC decise allora di aprire il giudizio contro « il gruppo di spie guidate da Pa·trascanu », ed il processo si svolse dal 6. al 13 del mese successivo. I capi di accusa co,ntro Patrqscanu erano: a) delitti co,ntro la pace, per essere stato agente dei servizi di sicurezza del precedente regime, per essere stato al servizio degli inglesi e p·er aver cercato· di indebolire dall'interno il partito comunista; b) delitti di alto tradimento, per aver organizzato con l'aiuto degli anglo-americani un complotto mirante al rovesciamento del regime instaurato il 6 marzo 1945, e per aver trasmesso ai servizi d'informazione anglo--americani notizie di carattere segreto concernenti la sicurezza dello Stato. Sul banco degli accusati, al fianco ·di Patrascanu, sedevano fra gli altri, Kofler, anch'egli co,munista, l'ex Maresciallo di Palazzo Micso,nyStircea, la pittrice L~na Constante e Bellu Silber, un filosofo di origine ebraica. Il giudizio si svolse in sp·regio alle più elementari garanzie processuali. Fra i vari testimoni a carico, fu ascoltato Gheo,rghe Tatarescu 4 che accusava Patrascanu di essersi messo in contatto, durante la sua permanenza a Parigi, con i rappresentanti dei go1 verni occidentali per portare la Ro,mania nell'orbita dell'Occidente; ma l'accusato avrebbe 4 Tatarescu, amico di Carlo I, protettore della Guardia di Ferro, era stato nominato in rappresentanza dei liberali dissidenti, ministro degli Esteri nel governo Groza del 6 marzo 1945. 70 Biblioeca Gino Bianco
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