Nord e Sud - anno XVII - n. 124 - aprile 1970

.. .. / L'affare Patrascanu , ., ghese e di aver sempre so,pravvalutato la forza del nemico, di classe», accuse che valsero a Patrascanu la man.oata rielezione nel C.C. Il 28 aprile egli venne arriestato ed una commisisio.ne co,mposta da Georgescu, Ranghetz e Draghici aprì immediatamente le indagini sul suo conto. Qualche mese dopo, il partito rincarò la dose delle accuse. Nella risoluzione approvata d1 al C.-C. 1'11 giugno, Patrascanu fu accusato di essere diventato « il portavoce dell'ideo,logia e degli interessi della borghesia all'interno del partito » per aver propugnato· la collaborazione con la borghesia ed i contadini ricchi, negato il ruolo~guida del proletariato e attuata una politica nazional-sciovinista. « Il partito 1 respinse le sue teorie controrivoluzionarie che erano ispirate dall'ideologia e dagli interessi del nemico, cli claS1se. Deve considerarsi un errore il fatto che le sue teorie non siano state smascherate sufficientemente ed in tempo » 2 • Che cosa c'era di vero in queste accuse? L'accusa di « nazionalsciovinismo » derivava dall'atteggiamento· troppo duro, che Patrascanu avrebbe ·assunto 1 nei confronti della minoranza ungherese di Transilvania, ma di fatto non sembra che egli sia andato più in là di altri dirigenti comunisti che avevano a che fare col probl,ema delle minoranze nazionali. Patrascanu era, inoltre, ·accusato di aver propugnato la collaborazione con gli a.Itri partiti, col « nemico di classe ». In effetti, poco prima che il vice-ministro degli Esteri dell'URSS, Viscinski, volasse a Bucarest per chiedere al sovrano la costituzione di un nuovo governo, egli aveva auspicato la co·ntinuazio,ne della collaborazione col Partito Nazionale Contadino, a patto che questo rinnovasse la pro,pria direzione. L~accusa, infine, di aver negato il ruolo-guida del proletariato poteva dipendere dal fatto che, secondo Patrascanu, essendo la Rom.ania un paese eminentemente agricolo, il partito comunis·ta avrebb·e ·dovuto p·rendere in maggiore considerazione i p·roblemi delle masse contadine ed evitare soprattutto di rico1rrere alla collettivizzazione delle terre. Se queste posizio,ni fossero più adeguate alla realtà socio-economica del paese rispetto a quelle di altri dirigenti comunisti, è cosa da stabilire in altra sede. Resta, però, il fatto che un semplice dissenso politico venne considerato alla stregua di un crimine. Lo s,t.esso C.C. del P.C.R. ha stigmatizzato il fìatto che « problemi di carattere politico, come le divergenze di opinione sulla linea politica o sull'attività -del partito, fossero considerati come motivo di indagine penale dei quadri del partito, inv·ece di essere risolti con metodi politici, discussi e definiti nell'ambito degli organi e delle organizzazioni statutarie del partito» 3 • 2 Resolutzii ~i hotarii aie e.e. al P.e.R. cit. in: G. lonescu, Con1munism in Rumania 1944-1962,Londra, Oxford U.P., 1964, pag. 52. 3 « Hotarirea e.e. al P .e.R. cu privire la reabHitarea unor activisti de Partid » in Plenara e.e. al P.e.R. din 22-25 aprilje 1968, Bucarest, EdQtura Politica, 1968, p. 69. 69 iblio eca Gino Bianco -

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