. ' .. .. L'affare Patrascanu I tattica del salame». Quando si cominciarono a tagliare le ultime fette, i primi a cadere furo,no i partiti agrari che, per la loro• co1 nsistenza numerica, rappresentavano 1 i concorrenti più temibili dei co,munisti. Scomparvero allora dalla scena politica i maggiori leaders di questi partiti: Bela Kovacs, Petkov, Maniu e Mihalache 1 • Fu p·oi la volta dei socialisti, in particolare di quelli che si opponevano alla fusione coi comunisti. Ma il meccanismo degli arresti e dei processi, una vo,lta 1nesso in moito,, non tardò a rivolgersi contro gli stessi comunisti. Le epurazioni che sconvolsero. le file co,1nuniste, tra la fine degli anni anni '40 e l'inizio degli anni '50, portarono all'eliminazione di una serie di militanti, asserto 1 ri di un comunismo nazionale, di un comunismo cioè che si svilupasse autonomamente senza ricalcare piattamente il modello sovietico. L'espulsione della Jugoslavia dal Cominform aveva già fatto, cadere ogni illusione ed i sovietici, per stro·ncarne le residue velleità, si scagliarono contro quei comunisti che violavano il principio dell'internazionalismo1 socialista, o meglio la concezione sovietica dell'internazionalismo. Col pretesto, quindi, di combattere le tendenze nazionaliste, furono eliminati tutti colo1 ro che avrebbero potuto opporsi alle mire egemo,nizzatrici dell'URSS. L'esistenza all'interno di ciascun partito ·di un certo antagonismo fra ele1nenti « indigeni » e « fuorusciti », fra coloro cio,è che nel periodo 1 fra le due guerre avevano• svolto attività poilitica in patria, finendo spesso in galera, e coloro che, invece, si erano· rifugiati in Unione Sovietica, favorì il disegno di Mosca. Ma ancora più decisiva fu i~ questo senso la presenza dei « con-siglieri » sovietici, il cui co,mpito era di n1a11tenere uno stretto- controllo sul partito comunista, sul governo· e sull'Amministrazione statale. Essi non si limitarono, al recluta1nento di agenti fra i cittadini ,del paese ospitante, ma riusciro,no ad infiltrarsi essi stessi negli organi di polizia e in particolare negli onnipotenti servizi di sicurezza, che agivano al di fuori della legalità e di ogni controllo dello stesso partito. Comunisti autentici, il cui unico torto era di non essere graditi al Cremlino, ft1ro-no.stritolati in una serie di processi accuratamente « montati » dalla polizia e dagli agenti so,vietici. Alcuni - co,me l'ungherese Rajk, il bulgaro Kostov, il oecoslovacco Clementis e il ro,meno, Patrascanu - vi trovarono la morte; altri, più fortunati, furofno imprigionati e ritornarono in libertà nel periodo della destalinizzazione; qualcuno, con;ie 1 L'ungherese Bela Kovacs, segretario del partito dei Piccoli Proprietari, fu arrestato il 26 febbraio 1947 sotto l'accusa di « comp1 lotto contro la sicurezza dell'Armata Rossa». Nicolas Petkov, capo del Partito Agrario bulgaro, fu condannato a morte il 16 agosto. Maniu e Mihalache, leaders del Partito Nazional-Contadino romeno, furono processati e condannati all'ergastolo nell'ottobre dello stesso anno. 67 - ~. Bib-ti.otecGaino Bianco -
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