Nord e Sud - anno XVII - n. 124 - aprile 1970

Ugo Leone campagna senza più animali che è stata descritta con tanta bravura da Rachel Carson nel suo recente libro, (La primavera silenziosa, trad .. it., ed. Feltrinelli) non c'è metodo p-iù sbrigativo e semplice dell'uccellagione. Ma l'uccellagione si può praticare « solo a :scopi ·scientifici o di mercato» e « se l'uccello muore bisogna denunziare subito il fatto, al comitato provinciale della caccia», e la legge è legge! Ma questa legge, a chi serve? Gli scienziati hanno detto chiaramente che non ne avevano bisogno; gli agricoltori, che pure sono in guerra contro gli uccelli che danneggiano i loro prodotti, possono ricavarne più danno che utile; gli stessi cacciato,ri, quelli che considerano la caccia uno sport e non un'occasione per prepararsi un « secondo piatto» con qualche pallino, si sono in buona parte dichiarati contrari alla legge, tanto vero che il Consiglio Internazionale della Caccia si è es.presso in maniera decisamente contraria al p,rovvedimento. E allora? Allora, andando per esclusione, do,vremmo rispondere che questa legge serve agli uccellatori e agli uccellinai per rifornire le migliaia di trattorie dove la « cacciagione » si paga bene; e, ancora, per rifo,rnire di zimbelli altrettante migliaia di cacciatori « al capanno 1 »: quelli che, nascosti nei capanni, si servono del richiamo dello zimbello 1 ( op·portunamente preparato) per far fuori ogni anno, come riferisce una recente statistica, oltre trenta milioni ·di uccellini. Trentasei milioni, per l'esattezza: come se non bastassero quelli che sono annualmente sterminati dagli insetticidi e dai prodotti diserb·anti. Ma quanti sono e dove stanno questi uccellatori? Sono, circa centocinquantamila, come si è detto, e ris.iedono prevalentemente nelle pro,vince di Ber.gamo e Brescia. Due province che costituisco,no 1 anche un collegio elettorale; un collegio 1 elettorale dove gli uccellini non votano, ma gli uccellatori sì. Non se ne è din1enticato, ad esempio•, l'o.n. Salvatore Angelo Gitti (democristiano), che in quel collegio ha ricevuto· ben 38.000 voti di preferenza, quando nella citata seduta della Commissio,ne ha dichiarato che « l'affer.mazione secondo cui si intenderebbe qui varare un provvedimento destinato a conse·ntire scopi diversi da quelli dichiarati ( come il solo on. Roberto Lucifredi aveva cercato, senza fortuna, di far notare) è una manifestazione di sfiducia priva ·di fondamento ». Una « sfiducia » veramente of1 ensiva, specialmente. se si tiene conto che l'on. Gitti esclude « che vi sia il pericolo di stragi indiscriminate». È tutto, sia pure velato da alibi scientifici, ab·bastanza chiaro. Ma soprattutto è evidente una cosa: gli interessi particolari di un limitato grup,po sono riusciti a prevalere sugli interessi generali. Questo nel « pieno» risp·etto delle indicazioni del Progetto '80, nel quale, do1 po aver rilevato che la flora e la fauna sono state finora considerate in Italia come res nullius, suscettibili di appropriazione, si •manifesta la necessità di « una inversione di p·rincipi e conseguentemente di criteri di gestione ». La flora e la fauna, cioè, « dovrebbero essere considerate risorse naturali di pubblica u_tilità e quindi di proprietà collettiva. Ogni intervento su di esse do1 vreb1 be essere quindi su64 BibliotecaGino Bianco

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