Nord e Sud - anno XVII - n. 124 - aprile 1970

.. / / I GIORNALE A PIU'· voci· I .. Tre anni zero ·Sono trascorsi esattamente tre anni dal tempo in cui, su quest·e pagine, scrivemmo dei complessi problemi che p,regiudicano una sana condotta nutritiva degli italiani (A. de Arcan·gelis, La pappa reale, « Nord e Sud», marzo 1967). I rilievi statistici sui consumi alimentari, che erano alla base delle nostre valutazioni di allora e che denunziavano 1 un profilo nutritivo scorretto, non hanno, in questi tre anni, subìto modificazioni tali da tranquillizzarci: ci sembra anzi che la posizione dell'Italia, al co,nfronto degli altri paesi europei, sia in certo senso peggiorata. Allora, nel segnalare gli elementi più critici della situazione nutritiva italia,na, precisavamo come essi fossero da i1 ndividuare sinteticamente nei consumi del latte, nei consumi di proteine in genere e in quelli di proteine animali in particolare; e ricordavamo come la F.A.O. attribuisca molta importanza - ai fini di ·una valutazione del livello· nutritivo di una popolazione - al rapporto fra quantità di proteine animali e quantità di calorie totali presenti nella dieta, rapporto che per l'Italia risultava ancora insoddisfacente. I dati allora disponibili rivelavano un consumo medio giornaliero, per abitante di 170 grammi di latte, 81 grammi di proteine e 31 grammi di proteine animali, pon·endo l'Italia, per questi valori, in una situazione molto, simile a quella in cui si trovavano la Grecia, la Spagna ed il Portogallo; paesi che risultavano molto vicini al nostro anche per quanto si riferiva al rap1porto fra proteine animali e calorie totali presenti nella dieta. A notevole di,stanza si ponevano, sempre in quell'epoca, i valori di questi indici nutritivi esistenti negli altri paesi europei. Fra tutti, i più vicini a noi risultavano la Genna,nia Federale ( con un q,uantitativo di latte per abitante quasi doppio di quello italiano: 300 gram·mi) ed il Belgio (con un quantitativo di proteine animali superiore al nostro del 50%: 47 grammi). A ,distanza di tre an·ni i nostri consumi individuali sono un poco migliorati, ma s·econdo un tipo di comportamento, che definiremmo «inerziale», in quanto espressione esclusiva del debole riflesso provocato su tali consumi dall'incremento del reddito, senza alcun apporto di interventi correttivi esterni. Nel corso dei tre anni esami,nati si è infatti verificato un aumento del consuimo di proteine animali del 12% (da 31 a 35 gràmmi), un aumento del consumo di proteine totali del 5% (da 81 a 85 grammi) e un aumento del consumo di latte del 9% (da 170 a 185 grammi). Questi incrementi, di fronte . aid un aumento del reddito del 37% circa in tre anni (da 500.000 a 686.000) ci sembrano deci1 samente insufficienti: essi dimostrano l'assenza di ogni politica nutritiva a fa~ore della popolazione italiana, una popolazione che, per giunta, 53 ., . Biblioteca Gino Bianco \ -

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