Nord e Sud - anno XVII - n. 124 - aprile 1970

Giulio Picciotti delle ACL/, di cui all'art. 2 dello Stat~to (formazio 1 ne •Civica:,mo,rale e religiosa del lavoratore) siano ancora considerati validi, obbliganti e delimitanti l'azione del movimento ». E questa chiarificazione è richie·sta, aggiunge Poma, poiché « si teme da parte di molti, una pericolosa confusione che potrebbe ere.arsi tra le ACL/ - nonostante la loro autono1nia statutaria - e nuove formazioni, non dichiaratamente partitiche, ma pur decisamente politiche. A tal riguardo non sembra infondata il timore· che l'affermata autonomia delle ACL/ in campo politico, oltre ad affievolire il pur sempre libero, ma comune impegno civico dei cattolici, si risolva di fatto a vantaggio diretto di forze, dalla cui tendenza eversiva, autor,itaria e distruttrice dei valori essenziali della persona, non può attendersi la vera promozione sociale della classe lavoratrice ». In terzo luogo « è necessario conoscere come i dirigenti delle ACL/ intendono ancora avi,alersi della presenza del sacerdote assistente a tutti i livelli associativi, nominato dalle componenti autorità » e con compiti di garanzia verso la gerarchia, come indicato dallo Statuto. E ciò perc·hé le ACLI han1 nO·, « oltre ai compiti sociali », anche « una funzion.e di apostolato, attuando u·na azione pastorale appropriata al mondo del lavoro ». « Sarebbe troppo grave responsabilità dei vescovi - aggiunge Poma - nell'incertezza della situazione, tenere scoperto un settore di apostolato che, per la Chiesa, ha particolari motivi di predilezione e di cura ». Ed ecco il quarto interro•gativo: « se il 1netodo che le ACL! sembrano voler seguire per il cambiamento della società e l'analisi stessa che esse fanno dell'attuale società, tengano il debito conto dei valori fondamentali dell'insegnamento socialé del cristianesimo, contenuto nel magistero ecclesiastico, pontificio e conciliare, La prospettiva di opinate collaborazioni e sperimentazioni; l'uso di un linguaggio, di un sistema e di un'impostazione che risalgono, a matrici inconciliabili con la visione cristiana della v1 ita e della storia, non possono non lasciarci p·erplessi e turbati ». La lettera, .di'cevamo all'inizio, ha avuto l'effetto o•pposto a quello che si pro·poneva. Il richiamo allo Statuto e alla ecclesiologia che l'aveva informato ha avuto commenti nettamente· sfavo,revo,li dalla p·arte dei cattolici più avanzata sul piano del rinnovamento post-conciliare. Inoltre, sul piano politico, tutta la storia delle ACLI ha ampiamente contraddetto quello Statuto che ne faceva una parte attiva dell'im.pegno religioso, impegno che nell'attività del movimento è stato certamente quello meno evidente mentre sono prevalsi, a volta a volta, quello sindacale (presenza cattolica nel sin46 Biblioteca Gino Bianco

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