Nord e Sud - anno XVII - n. 124 - aprile 1970

Giulio Picciotti raia, allora non può esservi che qitesta risposta ad una crisi dell'Ente locale soffocat,o dall'invadenza del potere economico: la' spartiticizzaziorze ', in una sola parola, d'elle ACL/ e delle autonomie locali ». La Vice presi1dente delle AGLI, Maria Fortunato, aggiunge·va: « Per quanto riguarda le prossime eleziorli amministrative, è stata sottolineata la necessità di un preliminare serio impegno sui problemi locali delle strutture del n1ovimento e del libero rischio degli aclisti che vorranno candidarsi 2 • È stato inoltre ricordato che il tipo di impegno negli enti loccili non pilò che essere diverso in relazione alle circostanze, dando giitdizi specifici sulle forze politiche e sui programn1i in relazione alle condizioni locali ». Il che significa che se fino ad ora gli aclisti amministratori locali eran.o stati eletti nelle liste d.c., alle prossime amministrative, soprattutto, nei comuni minori, essi cerchera11no di « spartiticizzare » le elezioni formando ovunque possibili liste civiche, e do,ve ciò no1 n sarà possibile, nei comu,ni medi e maggjori, accetteranno di entrare nelle liste offerte loro dai partiti, valutandone i pro.grammi, ma anche le garanzie di elezione che potranno essere loro· offerte. Ciò non vuol ,dire che gli aclisti amministratori eletti in p,assato nelle liste cl.e. no·n tornino ad accettare le candidature offe·rte da quel p·artito, ma è possibile che da parte di partiti -di sinistra, in situazio,ni eletto·rali difficili o a djmostrazione del « colloquio, » che sareb'be .già in atto con i cattolici, vengano agli aclisti promesse ·allettanti p•er l'ingresso in lista. In quest'ultimo caso, anche se form.almente le ACLI lo·cali non pre·nde·ranno posizio,ne come movimento, la presenza di un loro esponente nelle liste di un partito non potrà non comportare un riversamento di ambiente nel senso di quella scelta piuttosto eh.e in un altro. Ma c'è un altro pericolo di questa strategia aclista - ed è l'asp,etto più importante - sul piano d·ell'amministrazione dei piccoli ed anche medi co·muni, ed è la « 'parcellizzazione » delle decisioni amministrative, con sempre più scarsi riferime11ti a indirizzi econo.mici ge·nerali, così importanti i!) una ·econo·mia di svilupp•o, 2 Gli aclisti amministratori erano nel '69 - secondo i dati forniti dalle ACLI - complessivamente 276 per i comuni capoluogo di provincia e 6993 per gli altri comuni, ripartiti secondo il seguente quadro regionale: Val d'Aosta: nel capoluogo cli provincia 3 (negli altri comuni 25); Piemonte 20 (640); Lombardia 15 (2367); Trentino A.A. 13 (142); Veneto 29 (788); Friuli Venezia G. 12 (194); Liguria 19 (234); Emilia 30 (295); Toscana 38 (532); Marche 15 (278); Umbria 3 (53); Lazio 10 (214); Abruzzi 16 (100); Molise 5 (34); Campania 10 (250); Puglie 6 (219); Calabria 3 (102); Lucania 8 (32); Sardegna 8 (169); Sicilia 13 (325). 44 BibliotecaGino Bianco

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