Nord e Sud - anno XVII - n. 124 - aprile 1970

Giulio Picciotti La Conferenza episco,pale italiana aveva il 20 novembre reso pubblico un ampio d•ocumento· •sul rriatrimo 1 nio e la famiglia (ap- . provato con referendum: 227 ve·scovi favore,,oli, 11 contrari) in cui, oltre ai termini gener,ali sull'indissolubilità, p·ro,pri della posizione religiosa, si affermava che« nel rispetto delle regole· che sono proprie di un regime democratico, i cristiani si sentano impegnati a diff ondere le loro co·nvinzioni e a cercare con i mezzi consentiti dalla legge, di attuarle. È infatti una scelta da risolvere nel rispetto, effettivo e sicuro, della volontà dei cittadini italiani, nel quadro delle garanzie offerte dalla costituzione repubblicana ». Nel richiamo alle g.aranzie costituzion,ali e'ra un'es,plicita richiesta ai cattolici di un impegno per l'attuazione dell'istituto del referendum, cui affidare la verifica del voto parlan1entare sul div.orzio. Il documento p·e·rtanto, se rapprese11tava un appello all'unità delle forze cattoliche, nello stesso tempo accettava l'eventualità di un voto· parlamentare favorevole all'introduzione del divorzio. Proponeva, in sostanza, una line,a più arretrata di difesa. Così, mentre il gruppo parlamentare cl.e. ,attuava un .ostn1zionis1no verb,ale alla Camera, preoccupato che risultasse palesemente alla gerarchia la pro·pria orto·do,ssia, e la CEI richiam·ava ·alla disciplina, il documento aclista st1l divo,rzio risultò come una rottura clamorosa d·el fronte, tanto più grave in qu·anto- fatta in nome di lavoratori cattolici da un mo1 vimento nel quale è p•resente una fetta del mondo· conta·dino, cio·è di quella parte •del p·aese più legata ad una visione tradizionale dell'unità famili·are. Poi sono venute le indiscrezioni sulle note vaticane, la conferma da parte dell'« Osservatore Ro,ma,no, » ed infine il discorso di Paolo VI 1'11 febbraio, nell'anniversario del co.ncordato, discorso e note che venivano a spostare sul piano dei rapporti tra Vaticano e Stato italiano un problema che era stato fino ad allora c·o-nsiderato sul solo terreno di quest'ultimo. « 11ogliamo sinceramente sperare - ha detto Paolo VI - e di tzltto cuore atlsp'ichiamo, che sia evitato qualsiasi passo che con dec1isi,one unilaterale venisse a vulnerare ciò che fu di comune intesa stabilito. Pensia1no in particolare, 11oil'avete ben compreso, al punto .sostanziale del matrimonio cristiano, che il Concordato ha voluto circondare di stabili garanzie ». Co1 mmentando il discorso, « La Civiltà Cattolic,a » scriveva che un eventuale irrigidimento dei partiti divorzisti di fro,nte all'intervento vaticano avrebbe fatto « riso•rgere quei vecchi stec·cati che pro,prio, c-o,nl'art. 7 della Costituzione erano stati abbattuti ». Era un.a interpretazio.ne dell'art. 7 che i partiti laici hanno subito contestato .alla rivista dei 38 Biblioteca Gino Bianco

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