Nord e Sud - anno XVII - n. 124 - aprile 1970

.. .. ·' Regioni e politica di piano I CIPE, dunque, do,vrà formulare delle· direttive che co,nsentano di superare questa situ·azione, individuando anzitutto i settori verso i quali concentrare l'attenzione: e cioè in primo luogo i settori nei qu·ali si ritiene necessario realizzare ,d,ei « programmi di promo-- zione ». Ma, oltre ad individuare i settori industriali verso, i quali indirizzare la contrattazione .programmatica, il CIPE do1 vrà anche proporsi •di definire un chiaro e delimitato ambito di negoziato, indicando - ·sia p1 ure co·n la e1asticità necessaria - la natura e l'entità delle prestazioni negoziali pubbliche. Non più quindi una trattativa privata tra mi,nistri ed imprenditori, ma un p•ubblico negoziato tra l'organo· centrale di programmazion,e e le C'ategorie imprenditoriali, secondo· quanto del resto mostra l'esperienza francese cui pure si riconosce di ispirarsi. No11 sarà inutile ricordare, an·che per trarne i1 ndicazioni ,sulle soluzioni organizzative da adottare nella prosecuzione della nostria esperi,enza, che la contrattazione fra·ncese - nata per far coesistere l'efficacia dei comandi del pi·ano col p·ermanere .dell'autonomia dei centri di decisione presenti nella realtà sociale (e dai quali dipende in gran parte la stessa realizzazione del pi·ano) ha sfruttato gli strumenti dirigistici ·come mezzi di pressio,ne negoziale sulle decisioni imprenditoriali, esprimendosi dapprima nella forma dei « quasi contratti » e quin,di in quelle dei « contratti di impianto industriale », dei « contratti di stabilità » e dei « contratti di pro·gramma» 2 • 2 L'esiperienza della programmazione francese si è espressa prima nella forma dei « quasi contratti », con i quali lo Stato subordina la messa in opera cli una serie complessa di mezzi di incentivazione a determinati comportamenti delle imprese. Nel 1957 uno di questi contratti fu stipulato con l'industria automobilistica, che si impegnò ad esportare i due terzi del proprio incremento di produzione. Un altro, stipulato nel 1962 con le Forges et Acieries de la Loire, poneva l'impegno a carico dell'impresa di rinviare la decisione di chiudere le attività deficitarie del prQprio stabilimento di Boucau, ed anzi di intraprendere un'azione per l'insediamento nella regione di altre aziende, in cambio della concessione di un'ampia gamma di agevolazioni creditizie e fiscali. D'altra parte, in base ai « contratti cli impianto industriale » le imprese che si uniformano alle direttive del governo possono anche avvantaggiarsi della realizzazione cli centri di formazione professionale adatti alle loro esigenze, di attrezzature ricreative per il loro personale e di servizi e attrezzature industriali e commerciali. Lo sviluppo maggiore del sistema contrattuale si è avuto tuttavia come indiretta conseguenza dell'applicazione, con un decreto del 12 settembre 1963, cli un regime di blocco dei prezzi in virtù del quale era necessario, per l'aumento dei prezz;i di ciascun prodotto, un procedimento di autorizzazione. Terminata la fase di aspra tensione inflazionistica che aveva reso necessario il blocco rigido, il governo non rinunciò al generale vincolo in materia di politica dei prezzi, ma lo usò come . strumento « elastico» da sottoporre a contrattazione. In una p1 rima fase si contrattò con le singole imprese e si determinò il livello medio dei prezzi attuati da un'azienda produttiva determinata (« contratti di stabilità»). Con il contratto di stabi 1lità l'impresa si impegna a con1,pensare eventuali rialzi dei prezzi di singoli prodotti con diminuzione d'ei prezzi di altri .prodotti della stessa azienda in modo da mantenere, 33 ,,. ti ìblioteca Gino Bianco -- -

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