.. I I nuovi insegnanti probabile ove si consideri che gran parte dei nostri pedago,gisti sono estratti dalle facoltà di lettere o di Magistero) col potenziamento di una istituzione che lo storico Spi1 ni ha definito << la fabbrica delle Concettine ». Non è nep•pure il caso di allargare il discorso agli Istituti di· Magistero gestiti ·da privati, che rilasciano notoriamente titoli di studio con estrema larghezza. b) Il secondo p·ericolo si accoda al precedente ammettendo che alcuni degli esami comuni a tutti gli indirizzi, di cui innanzi si parlava, possano sostenersi presso la facoltà di lettere e filoso,fia. Questa facoltà va rivista nella sua impostazione perché la psicolo,gia (una delle discipline oggi patrocinate ·dai laureati in lettere) ha subìto profondi muta1nenti nel metodo •di ricerca (che, come già si è avuto occasione di dire, richiede conoscenze della fisica, ,della biolo1 gia, della chimica, della matematica). Di qui la necessità di separare la facoltà ·di lettere da quella di filosofia e di istituire un corso specifico per il conferimento della laurea in psicologia presso la facoltà di scienze oppure di medicina e chirurgia. c) Il terzo pericolo si enuclea dal .disegno di legge presentato no,n molti giorni or sono dal Ministro ·della P.I. e cioè che il suggerimento di istituire una specifica facoltà per i ·docenti, possa tradursi in creazione di corsi di specializzazione o di perfezionamento o di co-mpletamento del piano degli studi previsto per il conseguimento della laurea. In tal caso sarebbero sempre i pedagogisti, usciti dal « classico » cervello di Giove, a pilotare il sistema. Dunque il p·ericolo che gli o,rientamenti della cultura moderna e l'esame di « maturità pedagogica» si spostino verso conoscenze di stile superato. d) Un altro pericolo potrebb·e venire dall'applicazio,ne del provvedimento, che si è suggerito, senza badare al possesso 1 dei mezzi per attuarlo. Si è già ricordato l'esempio della scuola media dove insegneranno ancora per molti anni p·rofessori che non hanno mai coltivato le discipline che professano. Mo c'è il più fresco esempio della legge sugli esami di maturità, basata su un principio pedagogico eccellente che, però, ha avuto deludenti risultati avendolo il legislatore applicato ad una scuola che si regge su sistemi educativi antiquati. Si co,nclude, dunque, che il nostro paese pagherebbe lo scotto di possibili imprudenze politiche, ove si pensasse di creare facoltà e sedi universitarie prima di mandare in porto il •probl1 ema dell'edilizia, delle attrezzature scientifiche, del reclutamento dei professori universitari. Forse resta -da chiarire quale fine farebbero alcune facoltà, come quelle di lettere· e di scienze. È facile rispondere che tutte le facoltà, 125 ·.:Bibt-iotecaGino Bianco
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